Avellino Calcio, ci risiamo: la misura del tifo è già colma

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di Claudio De Vito. Come una maledizione che puntualmente si abbatte sull’Avellino Calcio saltando di gestione in gestione. Prima la caduta in disgrazia del 2018 con Walter Taccone, poi l’inferno della scorsa estate targato Sidigas e ora una crisi societaria innescata dalla frattura tra soci. La piazza non ne può più e chiede rispetto.

Così, dopo la contestazione andata in scena domenica allo stadio, il tifo organizzato è intervenuto con due striscioni esposti la scorsa notte all’esterno del Partenio-Lombardi. “Questa pagliacciata è durata fin troppo…ponete fine a questo scempio” recita uno dei due striscioni alle spalle della Tribuna Montevergine. Di fronte se ne legge un altro di disappunto nei confronti di chi ha ceduto la società lo scorso 6 dicembre, vale a dire l’amministratore delegato di Sidigas Dario Scalella ed il custode giudiziario Francesco Baldassarre.

Tutti nel mirino senza distinzione e come se non bastasse anche la politica ha acceso i riflettori sul caso, con l’interrogazione parlamentare del senatore della Lega Claudio Barbaro che ha invitato i ministri della Giustizia e dell’Economia a far luce sulle modalità del passaggio di consegne dalla Sidigas alla IDC. Insomma non manca davvero nulla in quella che è nuovamente diventata una polveriera.

Si attende il faccia a faccia decisivo fra Luigi Izzo e Nicola Circelli per ripristinare un minimo di serenità nella gestione del club. Nessun chiarimento in vista, soltanto l’uscita di scena di uno dei due che entro la prossima settimana ridefinirà l’assetto di quote in vista delle tassative scadenze. Il tutto con l’indagine federale che incombe e crea ulteriore motivo di agitazione nello stato d’animo del tifo.