Avellino Calcio – Calcioscommesse, tutto ruota intorno a Millesi: la tesi della difesa

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Claudio De Vito – La deadline della mezzanotte sui ricorsi in appello consente di aggiornare il quadro processuale sul calcioscommesse legato alle presunte combine di Modena-Avellino e Avellino-Reggina del maggio 2014. La notizia è che la Procura Federale e altri club potenziali portatori di interessi di classifica non hanno presentato alcun reclamo contro il verdetto di primo grado emesso mercoledì scorso.

Ciò significa che il giudizio sui tesserati prosciolti (Walter Taccone, Luigi Castaldo, Fabio Pisacane, Raffaele Biancolino, Mariano Arini e Maurizio Peccarisi) diventa definitivo. Restano vive invece le posizioni dell’Avellino e degli accusati di illecito sportivo Armando Izzo (18 mesi di squalifica inflitti dal Tribunale Federale Nazionale), Luca Pini (5 anni) e Francesco Millesi (5 anni).

Proprio la posizione dell’ex capitano biancoverde diventa determinante ai fini di uno sconto sui tre punti di penalizzazione inflitti all’Avellino a titolo di responsabilità oggettiva. Secondo l’impianto accusatorio infatti l’atleta catanese sarebbe centrale nel presunto tentativo di alterazione delle due gare chiamate in causa nei deferimenti.

Pertanto se la Corte Federale d’Appello dovesse confermare la condanna ai suoi danni, l’Avellino rimarrebbe con il -3 sul groppone. In caso di una rivisitazione della decisione di primo grado invece ci sarebbero tutti i presupposti per una riduzione di almeno 2 punti, nella quale il club biancoverde confida fortemente. La sentenza della Corte Federale arriverà entro 60 giorni a partire da oggi con la concreta possibilità che possa giungere a campionato terminato.

Intanto il ricorso contro la penalizzazione è stato già preparato dall’avvocato Eduardo Chiacchio il quale, attraverso la richiesta degli atti del processo effettuata dopo Pasqua, ha fatto in modo che il termine di 7 giorni per la presentazione del reclamo fosse prorogato. Nelle prossime ore è previsto un summit legale-societario all’esito del quale sarà inoltrato il ricorso in appello.

Sul tavolo della Corte Federale invece è già finito il ricorso di Dario Vannetiello (insieme a quelli dei difensori di Armando Izzo e Luca Pini), legale di Francesco Millesi che ha chiesto anche di essere ascoltato. Una tesi difensiva articolata in ben 23 pagine.

L’avvocato Vannetiello insiste sui vizi procedurali chiedendo in via principale l’annullamento della decisione del TFN per avvenuta estinzione del procedimento sulla base della violazione del diritto di difesa e di contraddittorio (eccezione accolta il 3 marzo dai giudici del primo grado con la fissazione dell’udienza-bis al 7 aprile) e per improcedibilità del deferimento (sulla scorta dell’eccezione preliminare-procedurale sulla perentorietà dei termini).

Nel merito, la difesa di Francesco Millesi ne chiede il proscioglimento rimarcando nell’atto di reclamo di essere “riuscita a convincere il Tribunale che Francesco Millesi non ha fatto alcuna proposta di combinare le due partite di calcio in discussione né a Peccarisi né ad Arini né a Castaldo né a Pisacane né a Biancolino”.

In più, essendo stati prosciolti sei dei nove deferiti ed essendo stato Armando Izzo condannato in primo grado per omessa denuncia “ne discende – secondo l’avvocato Vannetiello – che, per l’effetto dei numerosi proscioglimenti, non poteva essere ritenuta sussistente la violazione di cui all’articolo 9 C.G.S. (illecito sportivo, ndr); infatti residuerebbero, di fatto, solo due soggetti (Millesi e Pini) che erano tenuti alla osservanza delle norme e degli atti federali”.

La norma che descrive l’illecito sportivo richiede l’associazione di tre o più soggetti al fine di commettere illeciti. Di qui le argomentazioni del legale di Francesco Millesi che in una nota ha dichiarato: “Ho messo in campo tutta la mia energia e la mia esperienza per contrastare le accuse del collaboratore di giustizia Accurso. Ciclopico è il reclamo che sono riuscito a scrivere, corredato anche da importanti cavilli procedurali – ha aggiunto – auspico il secco ribaltamento della decisione del Tribunale Federale con la cancellazione della squalifica inflitta a Millesi e l’azzeramento della penalizzazione inflitta all’Avellino”.