I prossimi avversari dei lupi pensano già al rilancio dopo l’amara retrocessione: ci sarebbero i presupposti per un eventuale ripescaggio.
Il Brescia prepara l’ultima settimana della stagione che lo ha visto retrocedere mestamente con un turno d’anticipo. Per le rondinelle è stato un torneo burrascoso tra incertezze societarie pagate a caro prezzo con la mannaiata dei sei punti di penalizzazione sulle speranze di salvezza.
Contro l’Avellino pertanto gli uomini di Alessandro Calori non avranno più nulla da chiedere al campionato, se non un risultato positivo che possa congedarli dignitosamente dalla cadetteria. L’ex tecnico dei lupi dovrà fare a meno in difesa dello squalificato Denis Tonucci, che sarà sostituito dal rientrante Antonio Caracciolo al fianco di un altro ex in tempi zemaniani, Valerio Di Cesare.
Fuori causa per problemi muscolari al polpaccio Simone Bentivoglio e con ogni probabilità anche Andrea Caracciolo. L’airone è stato costretto alla panchina a Bari per via di guai muscolari e sta svolgendo terapie. L’attacco dovrebbe essere guidato da Daniele Corvia.
Più che al campo però l’attenzione della piazza bresciana è rivolta alle possibilità del club di ottenere un ripescaggio che cancelli in parte la delusione per la discesa in Lega Pro. In tal senso l’azionista Bruno Ghirardi e l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola, stretti collaboratori del neo patron Alessandro Triboldi, stanno intessendo la diplomazia necessaria presso le istituzioni del calcio. Proprio l’avvento di Triboldi ha rassicurato la tifoseria sul progetto calcistico che, a prescindere dalla categoria, avrà quel futuro che la gestione Corioni aveva fatto vacillare.