Andrea Abodi ed Avellino. Un legame indissolubile sotto l’insegna dello stadio Partenio-Lombardi che abbraccia passato, presente e futuro. Una presenza cruciale quella di Abodi, intenzionato a vestire i panni del mediatore tra l’amministrazione comunale e l’Avellino alla luce del recente botta e risposta sulla convenzione per l’utilizzo dell’impianto di contrada Zoccolari da parte del club biancoverde.
Il presidente della Lega di B parteciperà al tavolo tecnico convocato a mezzogiorno presso il Comune di Avellino scortato dal presidente e amministratore unico dell’Avellino Walter Taccone. Per Abodi si tratta un ritorno in Piazza del Popolo, dove il 18 marzo incontrò il sindaco Paolo Foti per cercare di chiudere il cerchio attorno alla questione nuovo stadio. Un progetto che col passare dei mesi si è impantanato nelle lungaggini della burocrazia e soprattutto nel tira e molla sul contenzioso sui canoni pregressi richiesti dal Comune.
Nuovo stadio che Abodi ha definito “una priorità per la comunità di Avellino” in occasione della sua ultima tappa irpina nell’ambito del tour “Regoliamoci” lo scorso 29 settembre, peraltro in pieno caos dettato dai sigilli apposti alla Tribuna Terminio dissequestrata in poche. Un concetto che con ogni probabilità il capo della Lega cadetta ribadirà domani.
Sul tavolo del vertice però ci sarà innanzitutto la richiesta da parte dell’amministrazione di saldare il debito di 800mila euro contratto a partire dal 2009. In più, da Piazza del Popolo hanno fatto sapere che non sarà possibile procedere ad una compensazione tra i costi per i lavori effettuati dall’Avellino e i canoni dovuti. Insomma la matassa è complicata da sbrogliare, anche perché dal canto suo il club di Piazza Libertà si è dichiarato creditore per oltre un milione di euro.
Taccone si augura che l’intervento di Abodi possa gettare le basi per la distensione dei rapporti con Piazza del Popolo. Sarà un tavolo tecnico decisivo. La volontà di venirsi incontro c’è ma, come spesso accaduto in passato, alle parole non fanno seguito i fatti. In caso di fumata nera, si spalancherebbero le porte di un aspro braccio di ferro sul piano legale.