Avellino, cade l’accusa di rapina Ventenne prosciolto e condanna ridotta

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AVELLINO- I giudici della Quarta Sezione della Corte di Appello di Napoli ribaltano il verdetto nei confronti di un ventenne, difeso dall’avvocato Massimiliano Russo, accusato di tentata rapina avvenuta nell’aprile scorso in Via Pionati riqualificando il reato in tentata violenza privata e decidendo sul proscioglimento in quanto non c’era stata la querela da parte della presunta vittima. Cosi da 4 anni di reclusione, quelli inflitti in primo grado, la condanna si e’ ridotta ad un anno, solo quello per la resistenza a pubblico ufficiale.

LA VICENDA
I fatti si erano consumati il 21 aprile scorso, quando rapina in atto in via Pionati; diramata la nota a tutte le pattuglie in città, un equipaggio della Squadra Mobile, che già si trovava in via Pionati, aveva modo di notare una giovane che si stava allontanando a passo spedito, le cui caratteristiche fisiche corrispondevano a quelle appena diramate dalla sala operativa della Questura. Rincorso a piedi da uno degli operatori che era sceso dall’autovettura di servizio, veniva bloccato dopo breve tratto. Il giovane opponeva subito tenace e prolungata resistenza, pronunciando anche reiterate offese nei confronti dei poliziotti, i quali, tuttavia, anche con il supporto delle Volanti nel frattempo giunte sul posto, riuscivano a bloccarlo, senza ulteriori conseguenze. Dalla ricostruzione dei fatti, operata attraverso le testimonianze della parte offesa, di testimoni, nonché la visione di filmati dell’azione delittuosa consumata poco prima, emergeva che il rumeno aveva avvicinato il 17enne in via Pionati, al momento in compagnia di una coetanea, aggredendolo con violenza nel tentativo di sottrargli beni di cui era in possesso. La resistenza del giovane e l’intervento di alcuni astanti, richiamati dalle grida della ragazza, inducevano l’aggressore a desistere e a tentare la fuga, ma veniva bloccato poco dopo dagli agenti della Polizia di Stato.

IL PROCESSO
Il difensore del ventenne, l’avvocato Massimiliano Russo, ha messo in evidenza davanti ai giudici di secondo grado che quanto avvenuto ai danni del diciassettenne non era stata una rapina, bensì un’aggressione nata per futili motivi tra il diciassettenne e il ventenne. Da qui dunque la richiesta, accolta dai magistrati, di riqualificare la contestazione. Visto che non c’era querela (perché per la rapina si era proceduto d’ufficio) allora i giudici hanno dichiarato non doversi procedere nei confronti del ventenne in ordine al reato di tentata violenza privata così modificata l’originaria imputazione di tentata rapina per difetto di querela e per l’effetto ha rideterminato la pena per il reato resistenza a pubblico ufficiale ad un anno di reclusione. Le motivazioni saranno rese note tra 45 giorni.