Avellino: Bassolino firma l’accordo del ‘futuro’ – E con i giornalisti smorza le polemiche con De Mita: ”C’è un reciproco ascolto”

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di Teresa Lombardo – Un progetto… la chiave del futuro. E’ il Pica 2 ad aprire una fase nuova per una città capoluogo che conserva ancora i segni tangibili del terremoto dell’80. L’Avellino dell’emergenza post – sisma; dei prefabbricati; delle ferite mai rimarginate; dei progetti imbrigliati nelle reti della burocrazia; delle famiglie che ancora vivono in condizioni precarie cede il passo dinanzi ad un cambiamento che i cittadini oggi si aspettano. Dinanzi ad una vivibilità e visibilità che si impone ad una città capoluogo. Una città avviluppata nella ‘rete’ di periferie ancora troppo emarginate. Forse ci sarà spazio per un nuovo sentire, per un nuovo modo di guardare alla città, a quella città che in molti vogliono vedere risorgere. Qualche passo già è stato fatto (Pica 1). Oggi un altro tassello (Pica 2) che consentirà di tracciare le direttrici dello sviluppo. C’erano tutti… o quasi nella sala consiliare di Palazzo di città ad accogliere il Governatore della Campania Antonio Bassolino – tra gli altri il coordinatore regionale della Margherita Ciriaco De Mita (presenza flash), gli on. Alberta De Simone, Antonio Maccanico, Enzo De Luca, Luigi Anzalone, Angelo Giusto, Mario Sena ed il sindaco di Lioni ‘promossa’ nel listino del presidente, Rosetta D’Amelio ancora, Pietro Foglia, Gerardo Adiglietti, Vanni Chieffo, Lello De Stefano, Pino Rosato, Tommaso Saccardo, Tommaso Sarno, Rossella Grasso, Pasquale Giuditta, gli assessori Donato Pennetta, Sergio Barile, Giancarlo Giordano, Luca Iandolo, Maurizio Petracca, Antonello Rotondi, Ivo Capone, i consiglieri Enza Ambrosone, Mattia Trofa, Nicola Micera, Bruno Di Nardo, Nicola Giordano, Michele Palladino, etc. etc. Non mancano Antonio Gengaro e Antonio De Fazio, questa volta non come oppositori ma ascoltatori-. Fuori dall’aula la minoranza consiliare capitanata da Giovanni D’Ercole – c’erano anche l’on. Franco D’Ercole ed Ettore De Conciliis – per dire: no alle strumentalizzazioni politiche; per dire: no alla demagogia delle manifestazioni. Protesta pacifica a parte. Antonio Bassolino, appone la firma. Una firma che vale ben 33 milioni 614.428,5 mila euro (acquisto ex complesso Gil; acquisto polo culturale villa Amendola; completamento edificio ex distretto militare; 2° lotto completamento tunnel; restauro asilo Patria e Lavoro; completamento Ex Eca; parco urbano Piazza Kennedy 2° lotto; riqualificazione piazza Libertà e Piazza Aldo Moro). Quella firma che sancisce la nascita della ‘Città cantiere’. Così la chiama il primo cittadino di Avellino Pino Galasso che spiega come sin dall’insediamento della giunta, la sfida fosse una: “cambiare il volto alla città. Disegnare il suo futuro in tempi certi e definiti”. Un obiettivo ambizioso, ma centrato…. “La risposta l’abbiamo avuta in sei mesi di lavoro intenso, di progettazione attenta di raccordo istituzionale tra enti, di programmazione efficace. Il Pica rappresenta per noi lo strumento finanziario per tracciare le direttrici della città dei prossimi anni. Il finanziamento che sigliamo oggi è la chiave che apre le porte ad una serie di interventi importanti, decisivi nell’assetto di città che quest’amministrazione vuole sviluppare. Con la firma dell’accordo di programma del Pica nella sua seconda fase di realizzazione abbiamo in mano una matita. Una matita per disegnare strade, piazze, edifici, spazi verdi, aree pedonali, centri polifunzionali, complessi dedicati alla cultura e al tempo libero. Oggi nasce la città cantiere, un progetto che ha tempi certi e definiti. Tutti i lavori che presentiamo dovranno iniziare entro il 31 dicembre del 2006. Tutti i lavori che presentiamo dovranno terminare entro il 31 dicembre del 2008. L’Avellino di oggi non ci piace: a 25 anni dal terremoto, Avellino risente ancora dell’emergenza post sisma; ci sono prefabbricati, famiglie che vivono nella precarietà; progetti imbrigliati nelle reti della burocrazia… La Avellino sospesa nel tempo è finita. Il Pica è uno degli strumenti finanziari che ci permetterà non solo di disegnare una città più bella, più funzionale e meno caotica, ma anche una città che esce definitivamente da una precarietà cui è stata condannata per troppo tempo. Agli avellinesi chiedo pazienza e fiducia. Pazienza per i lavori che andranno in cantiere nei prossimi anni; fiducia perché c’è un percorso che seguiremo senza incertezze, senza ripensamenti, senza intimidazioni. Un cammino si percorre assieme. E’ per questo che oggi, dico grazie al presidente Bassolino e alla giunta regionale per aver avuto fiducia in noi…. Oggi segniamo un passaggio importante. Oggi – per noi – è già domani”. Una frase che sintetizza bene il pensiero del presidente Antonio Bassolino. Il primo inquilino di Palazzo Santa Lucia rimarca la necessità di andare avanti contando sull’appoggio di enti che siano coesi. “Non ci sono enti sovraordinati”. A buon intenditor… poche parole. Passaggi dove si coglie l’entusiasmo per una nuova fase “fatta di metodo giusto basato sulla reciproca fiducia e una sfida che continua. In sei mesi abbiamo fatto tutto. Ora dobbiamo saper rispettare i tempi. La sfida continua. E’ però una sfida di grande rilievo. Investiamo oltre 73 milioni di euro, in gran parte risorse europee. L’obiettivo del progetto integrato è il recupero delle risorse storiche della città; la riqualificazione delle piazze che conosco molto bene; il restauro dell’ex Gil; la creazione di Parchi Urbani importanti. Ingenti risorse per favorire lo sviluppo e creare le risorse per incrementare l’occupazione. Interventi produttivi e di sviluppo sociale e civili tesi a cambiare il volto della città di Avellino. Incideranno sul modo di essere della città e dei cittadini. Questo impegno continuerà. Abbiamo deciso la scorsa settimana l’alta velocità che avrà la sua stazione tra Salerno ed Avellino. Sarà di enorme importanza. Vogliamo e faremo una bretella di collegamento e costruiremo un tassello nuovo ed innovativo. L’attenzione che tutta la Regione ha verso la città, ce l’ha anche verso l’Irpinia nel suo insieme. Quello di Avellino va insieme ad altri 8 progetti (Valle Ofanto, Regio Tratturo, Distretti Industriali di Calitri e Solofra, Parco Monti Picentini, Itinerari Enogastronomici e Terme ….) per un importo rilevante: 365 milioni di euro. Tutto questo è dovuto alla migliore capacità di utilizzare le risorse europee. Non abbiamo voluto investirle in mille rivoli per non disperderle. La nostra scelta è stata indirizzata verso la programmazione, l’integrazione, la concentrazione. Lo abbiamo fatto utilizzando le risorse migliori. Lo abbiamo fatto in sintonia con i Comuni, le Province. E qui c’è la scelta di un vero sistema istituzionale. La Regione non è sovraordinata rispetto agli altri enti. Le istituzioni sono sovrane. Non ci sono rapporti verticali ma orizzontali tra gli enti. So che il Comune è la prima forma di Stato del territorio. So che la Regione deve essere amica di tutti i sindaci al di là delle appartenenze politiche. In questa terra ho trascorso cinque anni bellissimi della mia gioventù. Qui ho capito e capisco come ci dobbiamo muovere sempre al di là delle differenze politiche che ci sono. Il Comune oltre che un’azienda, rappresenta una città. La città invece non è un’azienda. Pertanto costruiamo il futuro in tempi giusti facendo in modo che sia una città unita e condivisa”. E’ l’auspicio… di Avellino e dell’Irpinia.

LE PRECISAZIONI:

1) QUESTIONE NAPOLICENTRISMO: “Italo Bocchino può dire quello che vuole. Io non posso fare altro che sorridere. Sono stati messi in campo otto progetti per oltre 360 milioni di euro. Più Campania interna di questa… Piuttosto se fossi io l’opposizione direi, è anche merito nostro. I cittadini sono intelligenti. Bisogna aspettare il 3 – 4 aprile. Guardo al voto senza nessuna valutazione. Lo farò fino all’ultima ora. Conta il modo di lavorare insieme con una maggioranza unita e coesa. C’è un reciproco ascolto tra me e De Mita, non dico tra me e Mancino perché siamo amici storici”.
2) LE DIMISSIONI DALL’INCARICO DI COMMISSARIO PER L’EMERGENZA RIFIUTI “Sono stato sempre al mio posto con la serietà che contraddistingue la Pubblica Amministrazione. Ho portato avanti il mio impegno come penso sono abituato a fare”.
3) ALL’ON. FRANCO D’ERCOLE:
“Sono convinto che Franco D’Ercole che ha un suo stile, ritornerà ad averlo una volta terminata la campagna elettorale”.

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