Avellino, all’Elital il tavolo delle trattative. Cosa accadrà?

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Il tempo scorre inesorabile, le lancette dell’orologio corrono sempre più veloci e l’estate sportiva sembra giungere all’epilogo. Manca veramente poco ed al posto del caos tornerà l’ordine. Ma gli episodi che si susseguono nelle ultime ore potrebbero giocoforza non camminare di pari passo con una ambita serenità. Martirio, trepidazione, paura e speranza. È questo lo stato d’animo di quanti stanno seguendo tutto ciò che circonda l’Avellino, un ‘cocktail’ che viaggia nelle menti dei supporter irpini. Il cartello lavori in corso è stato esposto da qualche giorno, ma per sperare in risvolti positivi bisogna che venga tolto in un arco di tempo che definire minimo è poco. La vicenda ‘1912’ in questi momenti sta vivendo l’atto più importante e forse decisivo per la propria sorte, il passaggio più delicato per conoscere il futuro. Dentro o fuori, senza mezzi termini, non ci saranno più appelli e altre possibilità. O la questione si risolve in giornata, al massimo domani mattina, oppure l’avvenire dei 97 anni di storia potrebbe seriamente proseguire nei campionati non professionistici. In mattinata secondo indiscrezioni c’è stato l’atteso incontro presso le segrete stanze dell’Elital, quartier generale del patron dei lupi Massimo Pugliese. Appuntamento con l’assessore Biazzo, ‘inviato’ dal sindaco Galasso a portare avanti l’operazione concordata. Si lavora per preservare la C1, per mantenere la categoria in cui i lupi sono retrocessi. È una vera corsa contro il tempo, con scadenze da rispettare e liberatorie da far firmare ai calciatori. L’ancora di salvataggio dovrà essere presa al volo così da permettere alla nave biancoverde di non affondare e continuare la propria marcia verso il centenario. La città e la provincia hanno manifestato più di una volta il proprio affetto con striscioni e slogan. Chi è lontano dalla terra irpina ha esposto striscioni e bandiere. ‘Avellino’ ha fatto capire da tempo il proprio pensiero. Il calcio è un elemento importante per questa popolazione e la prima società non è considerata una semplice squadra…(di Sabino Giannattasio)

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