Avellino – “Se il Ds, anche a livello nazionale, si comportasse come la Margherita in Campania, allora per il centrosinistra non ci sarebbe alcuna prospettiva”. E’ il commento severo di Gerardo Adiglietti, segretario cittadino del partito della Quercia, che non manca di puntualizzare una situazione di crisi che non può prescindere dalle posizioni assunte dal partito del Fiorellino. Il quartier generale di via Tagliamento, infatti, nel corso della Direzione Provinciale, non ha certo risparmiato chiare ‘frecciatine’ nei confronti dei compagni di coalizione. “Non è la Margherita a voler affondare il centrosinistra”. Una posizione chiara – precisata in un documento – ma non certo diversa da quella assunta dalla Quercia. Nessuna ghigliottina, allora, per la coalizione ma solo la volontà di ricucire uno strappo che quotidianamente sembra ingrandirsi. A quanto pare una unanimità di vedute che non si concilia in maniera coerente con la discordanza di opinioni. Sarebbe forse necessario, a questo punto, procedere alla ricerca di un compromesso anche se non sempre la dialettica può portare a frutti positivi. “Credo che l’esigenza di un confronto, negato in modo sistematico, non faccia altro che contribuire alla creazione di una barriera che prima o poi rischia di diventare insormontabile – è il pensiero del segretario cittadino – Per questo motivo ritengo inutile la frequentazione di tavoli che non pongono al centro del confronto la situazione socio-economica della nostra realtà e che da essa facciano discendere non solo programmi ma anche uomini capaci di gestirli”. Problemi sostanziali che portano all’analisi di una situazione che non promette un facile futuro. “Mi sembra che da un pò di tempo a questa parte – continua Adiglietti – stia prevalendo la logica degli assetti rispetto a quella dell’organizzazione di risposte credibili ai bisogni con i quali ogni giorno ci confrontiamo”. E i Ds, come tutti i partiti, si apprestano dunque a portare alle Politiche una condizione che sembra delineare la mancanza di forza, elemento indispensabile per procedere in maniera organica e propositiva verso il futuro. “Le Primarie sono per me, come per tutti, un banco di prova fondamentale dal punto di vista dell’alleanza. Noi ci stiamo preparando. Se a livello provinciale si procede con queste premesse non so quale sarà il danno che ne deriverà per i singoli partiti e per l’intera coalizione. Non posso che augurarmi, a questo punto, che prevalga non soltanto il buon senso ma anche la buona politica”. Ma il dialogo, come dimostra lo stesso esponente cittadino della Quercia, non è totalmente assente. Si mira, infatti, a fissare un incontro che possa ristabilire, almeno in parte, l’unità in un assetto che ha subito non pochi scossoni. “Insieme al coordinatore cittadino della Margherita – continua – stiamo tentando di organizzare un appuntamento che possa precedere le Politiche. La stessa Festa dell’Unità, fissata per gli inizi di settembre, vuole essere anche la dimostrazione concreta di un forte percorso unitario che stiamo cercando di costruire nella città di Avellino”. Dunque, elementi sintomatici della volontà di lasciarsi alle spalle l’attuale ‘empasse’ e procedere a vele spiegate, dimenticando in ogni caso il maltolto ma soprattutto senza far ricadere gli effetti della crisi su questioni esterne che potrebbero rivelarsi di una importanza estrema. “Mi auguro che gli Enti del centrosinistra vengano tenuti fuori da questa querelle e che le difficoltà che stiamo affrontando vengano superate mettendo in campo non solo la percentuale del consenso elettivo ma soprattutto tanta pazienza e altrettanta disponibilità”. (di Manuela Di Pietro)
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