SOLOFRA- Una Fiat Punto di colore blu che era simile a quella in cui Stefano Giella era stato fermato e controllato il 15 dicembre del 2024, dai Carabinieri di Avellino insieme ad un altro soggetto legato alla criminalità locale dell’hinterland avellinese (che al momento però risulta estraneo dalle contestazioni relative alle indagini su Solofra) dai Carabinieri della Compagnia di Avellino. Quella molto simile alla vettura che compare in tutti i video raccolti dai Carabinieri della Compagnia di Solofra. I Carabinieri seguono il percorso. Ci sono frame del presunto autore dei cinque raid avvenuti tra ottobre e novembre 2024 nella cittadina conciaria. Indossava un giubbino bleu. Un indizio, perchè quando il 15 dicembre viene fermato a bordo di una vettura rubata, Giella ha un giubbino dello stesso colore. Anche le fattezze fisiche all’indagato che ieri mattina e’ stato raggiunto da una nuova misura cautelare agli arresti domiciliari firmata dal Gip del Tribunale di Avellino. Ma un indizio non può certo bastare. Cosi’ i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Solofra decidono di analizzare i tabulati telefonici del cellulare di Giella. Il dispositivo si aggancia a celle che coprono la zona in cui sono stati commessi gli incendi ed il raid con l’ordigno esplosivo ed in orari del tutto coincidenti con gli stessi. Il terzo indizio sta in un ulteriore riscontro. Gli accertamenti tecnici sul cellulare sequestrato a Giella, che hanno riscontrato l’esame dei tabulati. Sono tutti gli elementi indiziari che hanno condotto gli inquirenti al quarantenne di Aiello Del Sabato, difeso dal penalista Rolando Iorio. Gravi indizi che hanno portato i Carabinieri della Compagnia di Solofra sulle tracce di Giella e hanno per ora condotto alle imputazioni e alla misura cautelare.
I RAID
Tutti avvenuti a Solofra tra ottobre e novembre scorso gli episodi contestati a Giella. Il primo raid avvenuto il 20 ottobre a Solofra, quando il quarantenne avrebbe appiccato l’incendio ai danni di una vettura Kia e di una Peugeot, entrambe parcheggiate in via Starza del Conte a Solofra, l’ incendio danneggiava entrambe le autovetture, distruggendole completamente; inoltre, l’incendio si era propagato ad alcune auto parcheggiate nelle vicinanze, ovvero ad una Fiat che aveva danno nella parte anteriore e ad un’altra vettura che aveva riportato un danno nella parte posteriore; inoltre l’incendio si era propagato all’ insegna luminosa di un laboratorio diagnostico e ad alcune tapparelle al primo piano dell’abitazione del palazzo, distruggendole completamente. Il secondo raid avvenuto sempre nella cittadina conciaria il successivo 22 ottobre, pochi giorni dopo. Stavolta ai danni di una Suzuki e di una Citroen, sempre in via Starza del Conte.
Il 22 novembre avrebbe incendiato un furgone Peugeot distruggendolo. Il 23 novembre del 2024 avrebbe piazzato un ordigno esplosivo nei pressi della porta d’ingresso dell’esercizio commerciale adibito a raccolta di scommesse sportive, biglietteria e altro, in viale Principe Amedeo a Solofra, provocandone l’esplosione, danneggiava parte di un edificio ad uso pubblico, rendendola inservibile la serranda in alluminio e l’ingresso dell’ esercizio commerciale. Le accuse a carico del quarantenne sono completate anche con una contestazione di ricettazione in concorso. in concorso con un pregiudicato di Atripalda , per compiere i raid , avrebbe acquistato o comunque ricevuto una Fiat provento di furto, il 13 dicembre del 2024 a Marzano di Nola. Il reato piu’ grave e’ sicuramente quello di detenzione di un ordigno esplosivo.
L’INTERROGATORIO DI GARANZIA
Stefano Giella, assistito dall’avvocato Rolando Iorio, dovrà comparire davanti al Gip del Tribunale di Avellino Lucio Galeota per l’interrogatorio di garanzia domani mattina.