Addio alle auto blu per la Regione Campania, comprese società e agenzie regionali, aziende sanitarie locali e ospedaliere. Il Consiglio regionale della Campania ha votato all’unanimità (46 voti favorevoli) il testo di legge bipartisan «Campania Zero», norma anti sprechi. La Campania – secondo quanto è stato sottolineato nel corso della seduta – diventa così la prima regione «deautobluizzata» d’Italia e, l’uso dell’auto di servizio, è consentito soltanto ai presidenti della giunta regionale e del Consiglio.
DISMISSIONE – Entro novanta giorni dovrà essere predisposto un piano di dismissione delle autovetture del parco macchine, predisponendo anche un elenco dei servizi essenziali ai quali non si applica la norma. Abolite anche le consulenze esterne, così come il rimborso per spese di telefonia mobile, in tutta l’amministrazione regionale. La legge «Campania Zero« prevede l’istituzione del Registro telematico per le compensazioni debiti-crediti e sarà poi la Giunta regionale, con proprio regolamento, a definirne modalità e criteri di funzionamento.
SOLO TRE EMENDAMENTI – Su diciotto emendamenti depositati su quella che è stata definita la «legge anticasta» sono passati solo 3: quello presentato da Fulvio Martusciello che riguarda l’articolo 1, quello di Carlo Aveta che modifica il comma 10 dell’art 3 e quello di Nicola Caputo che con il suo emendamento all’articolo 4 elimina dal testo la possibilità di nomina per i dirigenti di partito. Per il resto rimane tutto immutato rispetto al testo uscito dalla I Commissione consiliare. Soddisfazione è stata espressa dai capogruppo di Pdl e Pd mentre in aula il rappresentante della destra Carlo Aveta ha fatto notare che «solo 70 euro di spese telefoniche sono state decurtate dalle tasche dei consiglieri».
I PARENTI- Previsti particolari criteri di incompatibilità: non potranno essere nominati o designati negli enti di pertinenza re regionale, i parlamentari italiani ed europei, i presidenti, gli assessori e i consiglieri provinciali, i presidenti e gli assessori delle comunità montane, i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali. Stop anche all’indennità di funzione per i consiglieri, che, non sarà riconosciuta ad agosto, quando uffici e segreterie restano chiusi. Dunque, mariti, mogli, fratelli, e cugini, con la formula “linea retta” passata in aula e non “linea collaterale”, come era stato chiesto, possono essere, di fatto, nominati nei consigli di amministrazione delle società regionali. Invece, rimangono fuori “coloro che ricoprono incarichi direttivi o esecutivi regionali o nazionali in partiti o movimenti politici” grazie all’emendamento che cassa una parte dell’articolo 4.
Redazione Irpinia
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