Aurisicchio contro i ‘trucchi’ di Nappi e… il partito parallelo

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Avellino – Direzione provinciale dei Ds: l’intervento di Raffaele Aurisicchio all’inizio è soft poi lo diventa meno, a metà del percorso. Comincia col mettere i puntini sulle ‘i’ in merito ad una relazione, quella del segretario regionale Gianfranco Nappi che non soddisfa e dalla quale anzi prende le distanze. Non senza aver prima rimarcato la necessità di riconvocare l’assemblea congressuale per il 9 settembre prossimo in seno alla quale eleggere il nuovo segretario. Lo stesso vale per l’assemblea congressuale regionale che dovrà designare il nuovo rappresentante anche alla luce della volontà di Nappi di lasciare l’incarico. “Nella sua relazione non c’è stata alcuna analisi sulle attività dell’azione di governo, nessuno accenno ai rapporti tra le diverse istanze del partito. Ma un appello affinché si proceda in maniera unitaria. E’ un nuovo trucco per imporre soluzioni e per coartare l’autonomia. Un trucco quasi un gioco delle tre carte”. Così comincia il deputato della Quercia Aurisicchio. “C’è sempre una particolarità quando si parla di Campania. Regole speciali, procedure sempre nuove. In queste non ci devono essere sovrapposizioni e imposizioni dall’alto. La posizione di Nappi non corrisponde alla nostra. Tanto più che abbiamo svolto un congresso ad Atripalda che ha stabilito la maggioranza e le linee per il futuro. Qualcuno ha detto che l’unico luogo del centrosinistra di massima esposizione sia il Comune. In Provincia men che meno. Non credo assolutamente che sia così”. Dopo Nappi, la polpetta avvelenata trova un altro destinatario Gerardo Adiglietti. “Qui c’è la pratica del partito autonomo e parallelo la cui conferma è giunta rispetto alla questione Asi. In provincia di Avellino c’è un partito che regge la baracca, che assicura le regole statutarie, c’è un partito che fa di tutto per mantenere alto il buon nome e ogni giorno si trova a fare i conti con comportamenti che lo fanno venir meno. Non c’è in atto alcuna deriva ma solo la richiesta del rispetto di regole”. E ancora: “Non credo che si possa rivoltare la pizza. Ci sarebbe stata una logica di ritorsione rispetto all’iniziativa dei due assessori dimissionari (Giordano e Rotondi, ndr) nella lotta che c’è nel partito. E’ assurdo: si tratta di un’iniziativa autonoma… Sono dimissioni che arrivano dopo altre e che testimoniano tutta la difficoltà di quell’ente e del centrosinistra”. Una difficoltà alla quale ci sarebbe rimedio: il tavolo del confronto “che ancora una volta la Margherita non ritiene luogo utile per interloquire”. Una conferma giunge dalla conferenza programmatica che ha visto la Regione inserita nella logica di supplenza. Anche qui voglio richiamare l’autonomia dell’azione di governo nella provincia e nella città di Avellino”. A buon intenditor… poche parole.

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