Marco Imbimbo – Mattinata surreale ad Avellino, perché mentre a Piazza del Popolo era in corso la conferenza dei capigruppo per fare chiarezza sull’attacco social del sindaco Ciampi ad alcuni consiglieri, in città cominciavano a sbucare i famosi 6×3, a firma del Moviminto 5 Stelle (non è un nostro errore di battitura), prima annunciati e poi rettificati dal primo cittadino stesso.
La riunione dei capigruppo era stata richiesta espressamente dagli otto consiglieri finiti sotto la scure del sindaco Ciampi: Nello Pizza, Stefano La Verde, Nadia Arace, Nicola Giordano, Modestino Verrengia, Dino Preziosi, Lino Pericolo, Alberto Bilotta.
Una riunione necessaria a chiedere un passo indietro al sindaco e soprattutto pubblico di fronte a un attacco che è stato definito dagli otto consiglieri come «istigazione all’odio» e una pericolosa gogna mediatica. Non è andato come sperato, il primo cittadino ha parzialmente chiesto scusa per il suo attacco, ma non ha condiviso la gravità e preoccupazione sottolineate dai consiglieri, come spiega Nadia Arace.
«Prima di tutto abbiamo ricordato la sovranità dell’Aula, ma anche espresso preoccupazione sulle conseguenze di questo clima di odio e divisivo che non può essere legittimato da un sindaco. Gli abbiamo chiesto di rimuovere il post e darne comunicazione in Aula. Lui ha ribadito queste scuse di massima, ma senza riconoscere la gravità di questa gogna mediatica. Ci sono molti limiti in queste sue scuse che, secondo noi, restano irricevibili».
Quelle arrivate, dunque, sarebbero delle scuse a metà, ma ne frattempo in città era in atto la beffa perché sono comparsi i manifesti 6×3 con volti e nomi dei consiglieri accusati di voler sabotare i concerti di Ferragosto. Inoltre, il post del primo cittadino, avrebbe scatenato anche una serie di minacce giunte ai consiglieri. «Informeremo gli organi preposti – annuncia Arace. Il non riconoscere la gravità di queste esternazioni può determinare un condizionamento nella libertà di voto a cui l’Aula può andare incontro. Noi come consiglieri comunali dobbiamo essere messi nelle condizioni di esercitare con serenità il nostro ruolo, senza temere che ci possa essere una reazione fomentata da chi dovrebbe invece garantire il dialogo e il confronto tra i gruppi. Purtroppo rispetto a tutto ciò, questa mattina non abbiamo ottenuto molto».
Già sabato scorso, inoltre, mentre Ciampi rettificava parzialmente la sua posizione, il sottosegretario Carlo Sibilia rincarava la dose con un altro post su facebook. «Questo è un altro punto su cui abbiamo chiesto una posizione di chiarezza, è impensabile che un sottosegretario della Repubblica italiana, che dovrebbe sovrintendere all’ordine del pubblico, inciti al conflitto. Non sono questi i toni di un Paese democratico. Il punto è che non c’è cultura democratica dietro a questi personaggi».
Non è la prima volta che il primo cittadino utilizza toni duri, tra comunicati stampa o social, per poi abbassarli nei giorni successivi. «Descrive la condizione di un sindaco che non sembra avere consapevolezza del ruolo che ha e di quanto può pesare la sua parola – sottolinea Arace. Il nostro ruolo è quello di continuare a chiedere chiarezza e farlo in maniera pubblica e trasparente, di fronte alla città e non attraverso i social».
Nel corso della capigruppo anche Adriana Percopo ha espresso solidarietà agli otto consiglieri, ma sottolineando che «vengo da 5 anni di amministrazione Foti e da due mesi di campagna elettorale, non condivido il due pesi e due misure che si fa spesso fuori e dentro l’Aula. Nessuno si è scandalizzato quando Foti veniva attaccato duramente o quando io sono stata accusata di essermi candidata insieme a camorristi e ladri». Percopo, dunque, chiede più coerenza nei comportamenti, pur ammettendo che «questo livello di linguaggio becero questo è sotto gli occhi di tutti».
Sulla querelle tra Ciampi e gli otto consiglieri si esprime anche Ines Fruncillo, capogruppo di Forza Italia. «L’invito è quello di abbassare i toni ed entrare finalmente nel merito delle problematiche di queste città. E’ chiaro che ci sono i distinguo e chi rappresenta le istituzioni deve essere all’altezza di questo ruolo, ma tutto il Consiglio comunale deve dimostrare una distensione ed educazione verbale che finora non c’è stata. Il mio invito, quindi, è rivolto a tutti i consiglieri comunali a cercare di rientrare nei parametri. Non si può alimentare un odio social, ma è vero anche che la comunicazione è bivalente, ci sono anche i commenti negativi sotto i post del sindaco».
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