(IN AGGIORNAMENTO) – Sono almeno 6 i militari italiani morti in Afghanistan a seguito di un attentato kamikaze che ha colpito questa mattina un convoglio della Nato sulla strada che porta all’aeroporto. Nello scoppio sono rimasti coinvolti due blindati italiani. Lo confermano fonti del ministero della Difesa e dello Stato maggiore della Difesa.
La televisione afghana Tolo di Kabul ha messo in onda delle immagini relative all’attentato nella capitale che mostrano un mezzo italiano Lince danneggiato nella parte anteriore. Sia i morti che i feriti sono tutti del 186esimo Reggimento Paracadutisti Folgore.Testimoni oculari riferiscono che i due lati della strada, case e negozi sono andati distrutti. Sempre la tv afghana Tolo sostiene che “…ci sono almeno 12 italiani fra morti e feriti”.
Un portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, ha rivendicato l’attentato. In un messaggio sms il portavoce ha riferito che un uomo di nome Hayutullah si è fatto esplodere contro il convoglio militare dell’Isaf, nel centro della capitale.
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Prosegue lentamente la ricostruzione dei tasselli dell’attentato. A prendere fuoco sono stati circa una decina di veicoli, e anche i negozi e le abitazioni della zona sono stati colpiti dalla forte esplosione.
Uno dei sei militari italiani uccisi, in base alle notizie che arrivano da Kabul, dovrebbe essere arrivato nella capitale afghana da pochissimo, forse addirittura oggi. Intanto il Ministro della Difesa Ignazio La Russa si è espresso in Parlamento sulla dolorosa tragedia. “Gli infami non ci fermeranno”, ha detto, confermando la volontà del governo di restare nel paese dell’Asia centrale.
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Vittime anche tra i civili. Almeno dieci, stando alle novità sulla ricostruzione dei fatti, i cittadini a perdere la vita, mentre ancora imprecisato è il numero dei feriti. Nessun aggiornamento invece, fino a questo punto, sull’identità dei militari italiani tragicamente scomparsi.
Le massime cariche istituzionali italiane, tra cui Fini, Berlusconi, Schifani e Frattini hanno espresso il loro cordoglio ai familiari delle vittime, mentre prosegue il dibattito, alla luce dei nuovi avvenimenti, sull’eventualità di confermare la missione in Afghanistan. Sul fronte del si, alle parole di La Russa hanno fatto seguito quelle di Cicchitto. Favorevoli alla linea del governo anche Pd e Udc, mentre l’Idv si tira fuori insistendo sulla ricerca di una via d’uscita dal conflitto.
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Potrebbe essere sardo uno dei militari italiani rimasti uccisi durante l’attentato kamikaze di Kabul. Questa l’ultima notizia che arriva dall’Asia centrale.
Lo Stato Maggiore dell’Esercito ha diramato il numero verde attraverso il quale i familiari degli italiani impegnati nella missione in Afghanistan possono ottenere informazioni. Il numero è 800 228877.
Cordoglio per le vittime è stato espresso anche dal Papa, che attraverso il portavoce vaticano ha fatto sapere di essere vicino con la preghiera ai parenti di tutte le persone coinvolte. Intanto il Parlamento di Strasburgo, su proposta del capodelegazione Pdl Mauro, ha interrotto i lavori per un minuto di silenzio in rispetto dei caduti italiani.
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Sono due i soldati campani deceduti nell’attentato di Kabul. Si tratta del sergente maggiore Roberto Valente, originario di Napoli, e del primo caporalmaggiore Massimiliano Randino, 32 anni, nato a Pagani nel salernitano.
La Difesa ha comunicato i nomi delle sei vittime: oltre ai due soldati campani, l’esplosione che ha coinvolto due blindati italiani ha ucciso il tenente Antonio Fortunato, originario di Lagonegro (Potenza), il primo caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano, il primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, nativo di Glarus (Svizzera), e il primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, di Orvieto.
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I civili afghani che hanno perso la vita salgono a 15, i feriti a 60. Hamid Karzai, presidente dell’Afghanistan, parlando al popolo e al governo italiano, ha espresso le sue condoglianze per i caduti. “Non dimenticheremo mai – ha aggiunto – quello che i militari italiani stanno facendo per contribuire a riportare la pace e la sicurezza nel nostro paese”.
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Probabilmente bisognerà aspettare almeno fino a sabato per il rientro in Italia delle salme dei sei militari uccisi. Inizia invece a delinearsi il quadro relativo ai feriti. Tre i soldati del 186mo reggimento dei paracadutisti della Folgore coinvolti nell’esplosione, ma per fortuna, stando a quanto riferito dal Comandante Milani, tutti non avrebbero riportato ferite gravi e non sarebbero, dunque, in pericolo di vita. Per quanto riguarda il quarto ferito, invece, si è trovato implicato nell’incidente mentre svolgeva il servizio di scorta all’operazione per conto dell’aeronautica militare.