Atripalda – È stata presentata questo pomeriggio alla presenza dell’onorevole Francesco Pionati la nuova componente Cristiano – sociale dell’Unione di Centro. I promotori del progetto sono il consigliere comunale Sabino Morano e l’ex segretario provinciale dell’udeur Nino Musto. Entrambi provenienti da storie diverse da quelle dell’Udc (Msi e Udeur, ndr) con questo nuovo gruppo vogliono creare una forza politica che dall’esterno si inserisca nel progetto dell’Udc. “Quello che unisce coloro che aderiscono all’ala cristiano – sociale – ha esordito Morano – è la convinzione del radicamento territoriale di una forza politica che faccia da corridoio tra politica e società civile. In questo contesto siamo pronti al dialogo con tutte le forze politiche, ma non ragioneremo mai con coloro sono i responsabili del disastro di questa Regione”.
Appare soddisfatto di questo nuovo gruppo il parlamentare Francesco Pionati che, consapevole della svolta politica avvenuta inseguito alle ultime elezioni, auspica che un progetto del genere si possa radicare in maniera forte nell’Udc. “La politica è cambiata, il voto è cambiato. Le strutture territoriali sono state fondamentali nelle ultime elezioni per il raggiungimento del quorum. Siamo di fronte una fase di costruzione e in questo momento se il gruppo cristiano sociale ha un orientamento e un progetto che combacia con quello dell’Udc allora sono già radicati all’interno del partito”.
Breve l’intervento di Pionati, ma esaustivo e lineare così come la linea politica che ha intenzione di seguire: “Abbiamo una condotta a livello nazionale molto chiara. Valuteremo tutti i progetti del nuovo governo in modo propositivo, se non saremo d’accordo ci porremo come alternativa moderata, democratica e cristiana. A livello locale ogni Regione deciderà quali sono le alleanze più idonee al nostro progetto politico. Per quanto riguarda la Campania non abbiamo alcuna intenzione di collaborare con il Partito Democratico, che non dà alcun segno di cambiamento, ma continua a stringersi intorno Bassolino e Iervolino”.
Stoccata anche all’ala demitiana: “La componente dei Popolari dell’Unione di Centro è uscita dal Pd perché non ne condivideva il progetto. Solo per questo motivo dovrebbero chiudere con il Partito Democratico e non tentare alleanze o mediazioni. In questo caso avrebbero l’obbligo di spiegare agli elettori perché non ne fanno più parte”.
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