Atripalda – A seguito di ricerche effettuate, documenti e testimonianze raccolte, il rito del Venerdì Santo risulta essere una delle più antiche tradizioni della comunità della Valle del Sabato.
Siamo ad Atripalda. La Città dei Mercanti, la Città dei Santi Martiri, la terra di S. Ippolisto di Antiochia, la città che è stata tappa del Giubileo 2000 e delle giornate del FAI.
La città della Passione di Cristo, con un rituale unico, che si ripete da quasi due secoli.
L’appuntamento di quest’anno, particolarmente atteso, prevede la sceneggiatura delle fasi salienti della Passione e morte di Cristo tra le rovine della città romanica che intorno al 100 d.c. fu di Silla.
La scelta della nuova location va nella direzione della valorizzazione dell’immenso patrimonio storico-artistico e quindi del Parco Archeologico della Civita che è tra i più importanti siti archeologici del mezzogiorno d’Italia.
“In questi luoghi, tra misticismo e religione, sotto lo sguardo attonito e partecipato di centinaia e centinaia di spettatori, ci auguriamo – sottolinea Lello Barbarisi – si rappresenterà uno dei più grandi spettacoli di teatro all’aperto della Regione Campania. E’ dunque con grande entusiasmo e con un notevole impegno anche economico che ci apprestiamo a presentare questa nuova versione della Sacra Rappresentazione che ovviamente auspichiamo sia anche l’occasione in più per far conoscere e promuovere le nostre bellezze artistiche”.
Per chi vorrà arrivare ad Atripalda già dalla mattina la nostra struttura dispone di personale qualificato e di accompagnatori turistici che potranno far visionare agl’accorrenti i siti storici di maggior rilievo. Intorno alle ore 20 del 10 aprile, con oltre cinquantamila watt daremo invece risalto alla cintura muraria della vecchia città di Abellinum che al suo interno conserva quasi intatte delle splendide Domus, una struttura termale ed un Decumano da poco affiorato durante i lavori di scavo (ancora in corso) per l’ampliamento del parco ad opera della Soprintendenza.
La messa in scena dell’evento è affidata alla regia di Lucio Mazza, le recitazioni sono della Compagnia Teatrale del Clan H di Avellino e la Direzione di Palco è opera di Maurizio Iannino.
“Un progetto culturale e di recupero delle nostre antiche tradizioni – ha continuato Barbarisi – che da un decennio ci vede collaborare con la struttura artistica di Avellino e sulla base di un copione redatto per la circostanza dal magistrato di Lapio Matteo Claudio Zarrella. A tal proposito desideriamo ringraziare di vivo cuore il nostro partner principale e grazie al quale si rende possibile per quest’ anno la Sacra Rappresentazione che richiama spettatori da ogni parte della regione, mi riferisco all’Ente Provinciale per il Turismo di Avellino. Un grazie anche alla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Avellino e Salerno per la sua cortese disponibilità, alla Regione Campania ed al Comune di Atripalda per averci sostenuti nell’ idea”.
Redazione Irpinia
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