Atripalda – Luca Criscuoli, portavoce cittadino de “Movimento per la Sinistra” ad Atripalda interviene in merito all’aumento registrato negli ultimi periodi sulla tassa dei rifiuti solidi urbani manifestando il proprio disappunto rispetto a come l’amministrazione sta affrontando la questione.
“Siamo preoccupati dall’indifferenza dei politici atripaldesi – ha spiegato – che si rincorrono e si contrappongono su questioni di scarsa utilità tralasciando invece un punto nodale che riguarda la qualità della vita dei cittadini ed in particolar modo l’economia domestica delle famiglie.
Gli aumenti registrati per la Tarsu ci appaiono ancora oggi ingiustificati e soprattutto frutto di una scellerata scelta degli amministratori di far ricadere sui contribuenti la quasi totalità del servizio offerto dall’Asa”.
Gli aumenti secondo Criscuoli potrebbero anche apparire accettabili se tuttavia “… dall’altra parte corrispondesse effettivamente un servizio di qualità ed efficienza, ma ciò che in realtà avviene, è una raccolta fatta coi piedi, senza che si sia mai avvertito il benchè minimo miglioramento. Le strade continuano ad essere sporchissime, la raccolta differenziata porta a porta (servizio che già staremmo pagando) è continuamente rimandata o ancora limitata ad una piccola porzione del territorio cittadino e gli addetti allo spazzamento delle vie cittadine sembrano essere diventati una chimera.
Non è con questo comportamento che si aiutano i cittadini ad affrontare la crisi economica che di giorno in giorno aumenta rendendo sempre più difficile il compito delle famiglie di far quadrare il bilancio familiare”. Di conseguenza i rappresentanti di Mps rinnovano la richiesta di dimissioni del Vicesindaco in qualità di responsabile del settore. “Francamente riteniamo questi aumenti ingiustificati, ed è nostra intenzione ricorrere a tutti gli organi competenti, Tar compreso, per fare chiarezza e fino in fondo su questa pagina della recente storia atripaldese. Facciamo appello a tutti quei cittadini, a quelle associazioni, alle forze politiche che come noi ritengono inaccettabile una simile situazione, magari prevedendo una sorta di ‘disobbedienza fiscale’ che non è un invito (tra l’altro fuori legge) a trasgredire,piuttosto un tentativo di mettere l’amministrazione di fronte alle proprie pesanti responsabilità”.
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