Ato, Rossano:”Come previsto, impegneremo i nostri parlamentari”

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Avellino – L’assemblea Ato, convocata per questa mattina alle ore 9.00, è andata ancora una volta deserta. Bocche cucite nell’Udeur, ma dall’opposizione si alza la protesta di Claudio Rossano, vice coordinatore provinciale di Forza Italia. “Come già previsto da Forza Italia, l’assemblea dell’ATO è andata ancora una volta deserta, lasciando l’ente privo di un consiglio d’amministrazione completo ed operante – afferma Rossano – i sindaci hanno ancora una volta obbedito alle segreterie provinciali dei maggiori partiti del centrosinistra che di fatto non vogliono che l’ATO sia operativo. Ancora una volta non si è dato seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che imponeva in quell’ente la nomina del rappresentante di Ariano Irpino – incalza – si impedisce in tal modo il riordino del ciclo integrato delle acque nelle province di Avellino e Benevento e – nulla facendo per individuare il Gestore Unico – si consente di fatto il perdurare delle attuali gestioni, in particolar modo quella dell’Alto Calore Servizi. Su questi gravissimi fatti nulla dicono le segreterie provinciali dei Ds, della Margherita, dell’UDEUR, dei Verdi e della Sinistra Democratica, sempre pronte – a parole – alla difesa della legalità. Nulla dice la Presidente Alberta De Simone che non ha ancora provveduto a nominare il suo rappresentante nel c.d.a. al posto del dimissionario Pasquale Giuditta. Negli attuali giochi per la composizione del nuovo c.d.a. sembra che di recente abbiano avanzato le loro richieste anche esponenti del centro mezzano. Forza Italia, nel condannare l’irresponsabilità degli amministratori che con la loro assenza non consentono l’operatività dell’ATO, impegna i suoi deputati e senatori affinché – sollevando il caso a livello nazionale – si attui anche in Irpinia e nel Sannio il riordino del ciclo integrato delle acque. E mentre in Campania l’attenzione della magistratura si sta rivolgendo sempre più nei confronti di coloro che avevano responsabilità di controllo nel settore del ciclo dei rifiuti, non si comprende perché analoga attenzione degli stessi Organi non debba esserci nel settore altrettanto importante della fornitura dell’acqua e della sua depurazione”.

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