Ato Calore irpino verso la scissione: le ragioni della Lonardo

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Regione – Il Consiglio regionale della Campania stringe i tempi e si prepara a varare una legge regionale di riordino degli Ambiti territoriali ottimali per la gestione del servizio idrico integrato. Il provvedimento consentirà, in particolare alle province di Benevento e di Avellino, una gestione delle risorse idriche a misura dei rispettivi territori. “Si tratta di un’iniziativa legislativa che tiene conto delle reali esigenze delle aree interne delle nostra regione – commenta il presidente del Consiglio Sandra Lonardo – . Il Sannio e l’Irpinia avranno ciascuno il proprio Ato. La nostra Assemblea, attraverso la Commissione consiliare ai Lavori pubblici, presieduta da Pasquale Sommese, sta lavorando in questa direzione ed è intenzionata a bruciare le tappe, per dare un’adeguata risposta alle attese delle comunità locali’’. In sostanza, entro il 1 luglio prossimo, anche per dare miglior seguito alle disposizioni dell’ultima Finanziaria, il Consiglio regionale è intenzionato a provvedere, con una sua legge, al riassetto degli Ato regionali, per realizzare una migliore qualità del servizio, per raggiungere una riduzione della spesa e la razionalizzazione del servizio, a tutto vantaggio dei cittadini-utenti e per introdurre il principio della provincializzazione del servizio idrico.
La novità di maggior rilievo riguarda appunto Benevento e Avellino. L’attuale Ato 1 ‘Calore Irpino’ verrà scisso in due Ato, uno al servizio dei Comuni della provincia di Benevento ed un altro per i Comuni della provincia di Avellino. “Il Consiglio regionale, con il contributo dei consiglieri di tutte le parti politiche, ha avvertito la necessità di farsi promotore di una proposta di legge che avrà il pregio di difendere il patrimonio idrico del Sannio, dell’Irpinia e dell’intera Campania e che eviterà il rischio di sperequazioni tra piccoli Comuni e grandi centri urbani. Sto seguendo con soddisfazione i lavori della Commissione, che ha saputo coinvolgere attivamente i soggetti interessati al problema, anche con le audizioni dei presidenti delle cinque province e attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico con i referenti dei gruppi consiliari e dei tecnici dell’assessorato regionale all’Ambiente. Un esempio di fattiva collaborazione interistituzionale. Il provvedimento – ha concluso Lonardo – metterà le basi per il varo di una Legge quadro sul servizio idrico integrato, la più condivisa possibile. Si tratta di una riforma attesa dal 1997”.
La proposta di legge per il riassetto degli Ato dovrebbe portare da cinque a sei il numero complessivo degli Ato campani: i due nuovi Ato per Benevento ed Avellino, l’Ato 3 Sarnese-Vesuviano, l’Ato n. 4 Sele, l’Ato Terra di Lavoro (istituito con la finanziaria regionale 2007) l’Ato Napoli-Volturno.

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