AVELLINO- Le minacce, il monopolio e la vera causale dello schiaffo che Nicola Galdieri nel febbraio 2019 aveva rifilato nel corso di una riunione a casa di Livia Forte a Maria Cristina Cerullo. Ruota tutto intorno a queste tre questioni il controesame che dopo la conclusione del pm antimafia Henry Jhon Woodcock, le difese nel processo Aste Ok hanno rimarcato nell’escussione del capitano Quintino Russo, ex comandante del Nucleo Investigativo di Avellino, tornato davanti al collegio presieduto dal giudice Roberto Melone come teste della Procura Antimafia. Un’udienza che si è aperta con la prima richiesta di differimento per assenza giustificata di un difensore, l’avvocato Rosaria Vietri, che è stata rigettata dal Tribunale. Nessun rinvio, ma di fronte alla già nota scelta di non prestare consenso all’acquisizione delle dichiarazioni in aula palesata dall avvocato, il Tribunale ha stralciato la posizione di Mario Gisolfi, detto Las Vegas dall’esame odierno. Risolta la prima questione, ne è stata subito rappresentata un’altra. Quella proposta proprio sulla bontà dell’esame, rinviato alla scorsa udienza su richiesta dello stesso pm antimafia Woodcock, una circostanza che per Aufiero vede : Minata la genuinità del mezzo di prova. Una farsa di mezzo di prova e chiaro che il capitano ora si è preparato. Provocatoriamente mi verrebbe da chiedere che a questo punto si acquisisca l’ informativa. A me sembra una farsa di mezzo di prova. Chiedo che il Tribunale ritornando su quella ordinanza, prenda atto che tutto ciò dal punto di vista probatorio e’ minato. Una testimonianza che rischia di non avere valenzaprobatoria”. Anche la questione sottoposta dal penalista difensore di Nicola Galdieri, Beniamino Pagano e Carlo Dello Russo, viene respinta dal Tribunale.
IL MONOPOLIO? APRILE SI VANTAVA: SIAMO I NUMERI UNO
Il monopolio sulle aste da cosa è stato riscontrato? E’ una delle domande che il penalista Alberico Villani propone all’ufficiale dell’Arma fino all’agosto del 2020 alla guida del Nucleo Investigativo. Ed è lo stesso Russo a menzionare una conversazione captata dai militari tra Aprile Armando e Mostino Forte in cui oltre ad annunciare un interesse a sbarcare anche a Benevento, quella che viene ricordata in aula: “Armando Aprile si vanta facendo riferimento al fatto che erano insieme alla Forte i numero uno incontrastati delle aste del Tribunale di Avellino. Aprile nella conversazione fa riferimento al fatto che “si sta avverando quello che ho sempre pensato, siamo i numeri uno incontrastati e l’ ho detto anche alla peccerella (il modo con cui appellava Livia Forte”. Il difensore ha comunque incalzato sul fatto che il ruolo incontrastato a quali fatti fosse stato ascritto e potesse ricondurre agli imputati: “Tutti i giorni si parlava di aste” gli risponde il capitano.
LE MINACCE? RUSSO: STRANO, TANTE DENUNCE DOPO IL BLITZ CONTRO IL CLAN
Le minacce. Uno dei temi su cui batte la difesa è la mancanza di minacce o di episodi che vedano Intimiditi soggetti terzi che hanno partecipato alle procedure esecutive. Una questione che viene riproposta anche al capitano Russo. L’ufficiale ha ricordato quello che era avvenuto per la famosa asta in cui si era presentato Carlo Dello Russo, il presunto elemento apicale del gruppo criminale infatti come riportato in una relazione di servizio da un militare del Nucleo presente al terzo piano del Tribunale per altro e dalle intercettazioni che erano state raccolte dopo i fatti, era presente nella stanza delle aggiudicazioni. Tra l’altro alla fine per una comunicazione sbagliata l’asta non era stata neanche aggiudicata al soggetto che il presunto gruppo aveva rassicurato sull’esito. Ma Dello Russo aveva minacciato qualcuno? chiede il suo difensore, il penalista Gaetano Aufiero al testimone. E Russo chiarisce che la stessa presenza di Dello Russo nell’aula, aveva una valenza intimidatoria. Sempre sulla assenza di episodi di violenza e di una fama criminale che facesse desistere terzi dalla partecipazione alle aste, ad una domanda sul merito dell’avvocato Alberico Villani, lo stesso capitano Russo ha ricordato come: “stranamente, dopo gli arresti eseguiti nell’ottobre del 2019 dei Galdieri ci sono state persone che si sono spontaneamente presentate a denunciare vicende collegate alle aste”.
APRILE-FORTE E GALDIERI: ORA DIMOSTRINO QUELLO CHE DICONO DI ESSERE
Proprio l’asta in cui si era registrata la.presenza di Carlo Dello Russo aveva creato un po di confusione tra i soci Aprile e Forte. I due parlavano della “brutta figura”. Il capitano Russo ha ricordato come la vicenda era emersa da una intercettazione ambientale captata nel marzo 2019: ” Armando Aprile e ci fa comprendere che c’era stata una asta e all’ interno dell’ intercettazione c’e’ il commento da parte di Aprile e Forte, quello di aver fatto una brutta figura per la presenza all interno dell aula 130 di Carlo Dello Russo, che si avvicinava più volte”. E in merito all’errore che aveva portato ad aggiudicare ad altri l’asta, in particolare Aprile aveva espresso la sua idea per cui il
Mancato atto di forza da parte di Dello Russo doveva essere poi risolto da parte dei Galdieri : “Loro devono dimostrare quello che dicono di essere” questa è la frase intercettata all interno della Smart di Aprile, facendo anche riferimento al venti per cento da versare agli stessi Galdieri.
CONCERIA, NON FU AGGIUDICAZIONE PROVVISORIA
Prima gli avvocati Claudio Botti e Nicola D’Archi e successivamente l’avvocato Carlo Taormina, difensori di Antonio Barone e Gianluca Formisano, hanno messo in evidenza nel corso del controesame come per una delle vicende che coinvolge i loro assistiti, quella di una conceria aggiudicata nell’aprile 2019, contrariamente a quanto riportato negli atti, ovvero che si trattasse di una aggiudicazione provvisoria, per cui era possibile operare rilanci e quindi anche proporre patti agli esecutati, quella della vendita senza incanto in questione era una aggiudicazione definitiva, per cui non ci sarebbe stato il quadro prospettato dall’accusa, sempre fondato su una serie di intercettazione dei giorni precedenti e di quelli successivi all’asta. In aula si torna per completare l’esame del capitano Russo il prossimo 12 luglio.