Avellino – Non le mandano certo a dire adesso a via Cannaviello. Palermo, Romano e Caputo hanno tenuto questo pomeriggio una conferenza stampa per denunciare quello che hanno definito un atto “scandaloso”: l’assunzione di 6 dipendenti nell’organico Asa, da parte dell’amministratore delegato Sheila Chiusolo.
Walter Palermo, presidente del soggetto liquidatore del Cosmari, Antonio Caputo, ex presidente del Cosmari Av1, attualmente componente del soggetto liquidatore e Angelo Romano, presidente Asa, sono stati oggi i protagonisti dell’ennesima battaglia combattuta in casa Asa, sguainando questa volta dai foderi le spade del ‘pubblico interesse’ che si difende e contrappone “all’indecenza di certe iniziative” presa dalla parte privata del consorzio.
L’Asa è attualmente una società in via di liquidazione e pertanto avrebbe dovuto attenersi fino al 31 dicembre del 2010 all’ordinaria amministrazione, soprassedendo dal prendere qualsiasi iniziativa (soprattutto in materia di personale) fino al momento dell’effettivo e completo passaggio di competenze alla nuova società provinciale, la IrpiniAmbiente spa.
Ma così non ha fatto perché da ieri 5 operatori ecologici più un dirigente sono stati assunti “con procedure di estrema urgenza”. Delle sei unità lavorative, cinque sono derivanti dalla sostituzione di dipendenti già in forza all’Asa che hanno chiesto l’interruzione del rapporto di lavoro, in favore di loro congiunti. Assunzioni che, ha denunciato Walter Palermo, appaiono davvero “gravissime”.
IL ‘CASO’ PESCATORE – Oggi sono entrati in servizio sei persone. E tra queste, viene fuori un nome – è proprio il caso di dirlo – ‘familiare’, quello di Emiliano Pescatore, della Pescatore Srl, ex amministratore delegato del consorzio di smaltimento rifiuti e parente di quello attuale, Sheila Chiusolo. Emiliano Pescatore è entrato oggi nell’organico aziendale in qualità di coordinatore dei servizi, passando da socio privato a dipendente con un inquadramento di quinto livello. “Una delle più alte funzioni aziendali” ha sottolineato Antonio Caputo, sindaco di Aiello del Sabato. “Emerge prepotente – ha precisato Palermo – un conflitto di interessi intollerante. Posso capire che in quanto privati, ci si muova nella tutela dei propri interessi, ma c’è un limite invalicabile che si chiama ‘decenza’ ”.
FINITA L’EPOCA DEL ‘BON TON’ – Walter Palermo, nominato per chiudere la vecchia gestione del Consorzio di smaltimento rifiuti in provincia di Avellino, ha ripercorso la lunga e astrusa serie di trattative che sono state intavolate in questi mesi per liquidare la parte privata dell’Asa (che è una società mista a prevalenza pubblica).
L’ultima riunione in ordine di tempo si è conclusa alle ore 14 di ieri pomeriggio di ieri, con un nulla di fatto. Neanche ieri l’accordo è stato trovato. L’interruzione delle trattative ha così determinato un’accelerazione delle assunzioni effettuate poche ore dopo la fine della riunione. A ben vedere, quella di ieri, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo da mesi di contrattazioni snervanti: prima la locazione di un capannone per il trattamento dei rifiuti (l’Irm, ndr), per il quale erano state chieste cifre “esorbitanti”, poi di altre strutture (sempre di proprietà del socio privato), poi ancora altre improbabili richieste da parte della quota privata (come l’assorbimento di personale della Pescatore srl). “Trattative che non sono andate a buon fine perchè onerose e inutili rispetto al progetto di gestione che interverrà dopo il 31 dicembre”.
LA CONDOTTA “EXTRASTATUTARIA” DELL’AD SHEILA CHIUSOLO – L’ad Sheila Chiusolo avrebbe violato diverse norme statutarie. Il regolamento del consorzio non contempla infatti la possibilità per l’Amministratore Delegato di procedere ad assunzioni mentre invece la Chiusolo avrebbe posto in essere, secondo Palermo, una procedura “anomala, affrettata e irrispettosa dei passaggi necessari. Un eccesso di potere esercitato da parte dell’amministratore delegato”.
L’INCONGNITA D’AMORE – Il presidente dell’Asa Romano ha intanto convocato urgentemente per domani il CdA: all’ordine del giorno ovviamente le determinazioni sulle assunzioni e la convocazione dell’assemblea dei soci. Ma la riunione dei consiglieri di amministrazione appare quasi irrealizzabile perchè nel frattermpo (anzi, in anticipo rispetto alla convocazione del CdA) il consigliere di parte pubblica, Fernando D’Amore, ha fatto pervenire la sua indisponibilità a prendere parte ad ogni attività per 10 giorni. Per cui, qualora l’indisponibilità del consigliere di parte pubblica non dovesse rientrare per la giornata di domani e considerata l’assenza dell’Ad dell’Asa, domiciliata fuori regione, il CdA dell’Asa andrà deserto.
“FIGLI DI, AMICI DI: QUI QUALCUNO SEMBRA PIU’ ‘UGUALE’ DEGLI ALTRI” – Al limite dell’indignazione, il presidente Palermo ha definito fin troppo opinabile il metodo di selezione dei lavoratori, di cui “per rispetto” non vengono fatti i nomi (a parte quello ovviamente di Pescatore, ndr) ma che vengono presentati come “tutti figli di… , amici e parenti di… In virtù della parte pubblica prevalente nell’Asa, sarebbe stato necessario procedere a selezioni pubbliche”, ha ricordato Palermo. “Un atteggiamento indecente, contro il quale produrremo tutte le iniziative possibili. Dall’ad ci saremmo aspettati più trasparenza e correttezza”. “Sono state individuate persone che magari saranno anche degnissime di svolgere le proprio mansioni, ma che sembrano più uguali di altre per il semplice fatto di essere parenti di altri dipendenti”.
… “oggi non si è certo scoperta l’acqua calda”, verrebbe da dire. Quello che più sorprende è che il pentolone di assunzioni e di valzer di nomine sia stato scoperchiato in maniera così plateale e decisa. “L’epoca del bon ton”, d’altronde è terminata. Lo ha detto lo stesso Palermo. “Bisogna smettere di pensare di poter fare affari nei rifiuti”.(di Oderica Lusi)