Francesco Pionati chiede al Ministro dell’Economia di non sottoporre le associazioni sportive dilettantistiche all’onere della comunicazione dei dati rilevanti sotto il profilo fiscale come imposto da una recente circolare dell’Agenzia delle Entrate se queste effettuano cessioni di beni (come vendita di alimenti e bevande e materiale sportivo) e prestano servizi (come pubblicità e sponsorizzazioni). Il segretario dell’Alleanza di Centro per la Libertà sostiene che si tratta di attività che fiscalmente non concorrono alla determinazione del reddito e che nella stragrande maggioranza tutti i proventi di queste associazioni, commerciali e non, “sono destinati, e non sono mai sufficienti, ad una rilevante attività di interesse sociale, interesse che dovrebbe essere tra i primari tra quelli dello Stato, e che, invece, viene soddisfatto dalla meritoria opera dell’associazionismo sportivo dilettantistico”. Ricorda quindi che l’interpretazione data dall’Agenzia delle Entrate del decreto-legge n. 185 del 2008, convertito dalla legge n. 2 del 28 gennaio scorso, la quale ha introdotto l’obbligo della comunicazione di dati e notizie per gli enti associativi, va così “ad ampliare la platea dei soggetti obbligati, platea costituita da una miriade di piccole associazioni che saranno gravate di un onere che, per la sua complessità, come, peraltro, è stato già anticipato dalla stessa Agenzia, potrà indurre in grave errore i soggetti interessati con perdita delle agevolazioni previste per lo sport dilettantistico”.
Redazione Irpinia
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