Assemblea a Flumeri: è corsa contro il tempo per salvare l’ex Irisbus

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Ex Irisbus, è corsa contro il tempo per salvare lo stabilimento di Flumeri e avviare la nuova fase produttiva targata Industria Italiana Autobus. Oggi pomeriggio confronto in Valle Ufita tra i lavoratori, il sindacato irpino e i vertici nazionali di Fim-Fiom-Uilm, Raffale Apetino, Gianluca Ficco e Michele De Palmain vista dell’appuntamento del 18 luglio al Ministero dello Sviluppo economico.

In quella sede, questo almeno l’auspicio imarcato anche oggi pomeriggio, si dovrà fare una volta per tutte chiarezza sul completamento della ricapitalizzazione decisa dai soci lo scorso 29 gennaio. Mancano 9 milioni di euro da sottoscrivere per il 30 per cento delle quote inoptate e, soprattutto, il nome del quarto socio pronto ad investire nel polo nazionale degli autobus ed affiancare così Leonardo, Invitalia e la turca Karsan.

Dal confronto, al quale hanno preso parte anche il parlamentare Generoso Maraia (che ha comunicato le nomine di un nuovo amministratore delegato che ha lavorato in Leonardo, Giovanni De Filippis, e un nuovo presidente, Paolo Bonanni che proviene da Invitalia), il consigliere regionale Francesco Todisco e alcuni sindaci della Valle Ufita come Di Cecilia, Cobino e Lanza, sono emerse tutte le preoccupazioni di sindacato e lavoratori che, al di là di impegni e proclami, vedono ancora lontano il rilancio dello stabilimento irpino e di quello di Bologna.

Al momento, a Flumeri, lavorano un centinaio di unità. Un obiettivo minimo che non tranquillizza nessuno. Per tornare competitivo lo stabilimento irpino ha bisogno di investimenti importanti. In questo senso la tappa ministeriale diventa fondamentale per completare la compagine societaria che dovrà guidare la nuova fase. Invitalia si è detto disponibile ad attendere fino alla fine del mese di luglio. Una sorta di ultimatum che preoccupa non poco sindacato e lavoratori.

Non è mancato un fuori programma con l’imprenditore pugliese Dino Ilgrande che si è presentato come il quarto socio potenziale della IIA per conto di una società holding di Milano. I vertici nazionali di Fim-Fiom-Uilm gli hanno vietato l’accesso e la partecipazione al confronto. L’episodio sarebbe stato anche segnalato ai carabinieri, presenti a Flumeri insieme alla Polizia.

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