Asse – Parte il progetto Butterfly Eden: studenti protagonisti

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Avellino – Continuano le iniziative previste nell’ambito del progetto “Comunicare l’ Europa”: Settimana Verde. Questa volta sui binari di partenza il progetto Butterfly Eden che si rivolge direttamente agli studenti. Il progetto che si intende realizzare consiste in una suggestiva e divertente quanto utile ed istruttiva esperienza di “allevamento in classe” di una specie di farfalla, o meglio di falena, tra le più semplici da nutrire e curare. I giovani, attraverso tale programma di attività, proposto dall’ Ufficio Europa con il supporto dagli insegnanti, si avvicineranno alle tematiche ambientali e saranno guidati a riflettere sulla diversità esaminando sia i vantaggi che le minacce della diversità nell’ambiente a loro più vicino.

IL PROGETTO NEL DETTAGLIO:

Bisogni/Priorità:
-Conoscenza empirica oltre che teorica delle tematiche legate all’ambiente ed alle specie viventi in esso presenti.
-Sensibilizzazione verso gli equilibri degli ecosistemi naturali, creati dalla giusta sinergia fra tutte le specie in essi presenti.

Finalità:
-Maturare la giusta comprensione degli equilibri e del loro delicato mantenimento in ogni ecosistema

Obiettivi Specifici di Apprendimento:
-Valorizzare la conoscenza del patrimonio naturale del territorio.
-Partecipazione a progetti su più vasta scala con la possibilità di far conoscere e valorizzare, con meccanismi di interscambio culturale-scientifico, le risorse ambientali del territorio.

Contenuti:
-Tematiche relative agli ecosistemi, alle biodiversità e a tutti i fattori ambientali ed umani che concorrono contribuiscono al mantenimento o allo sconvolgimento dei loro equilibri.

Attività:
-Incontro/dibattito formativo con lezione sulle farfalle, sulla loro classificazione, la loro morfologia, i loro ambienti, il loro ruolo negli equilibri degli ecosistemi di appartenenza.
-Contatto diretto con alcune specie di lepidotteri vive portate in classe al fine di rendere maggiormente coinvolgente l’incontro.
-Esperienza di allevamento in classe della specie Samia Cynthia Ricini, dall’uovo fino all’adulto. -Stesura di un calendario che scandisca a rotazione la responsabilità della nutrizione e della pulizia delle larve di Samia Cynthia nel corso dell’allevamento, nonché dell’innaffiamento delle loro piante nutrici.
-Organizzazione, a partire dalla tarda primavera, di giornate all’aperto con escursioni per scoprire, fotografare e filmare le specie di farfalle presenti sul territorio, oltre che altre specie animali e vegetali.

Destinatari:
-Alunni delle classi di scuola elementare e media

“…La scuola – ha spiegato il responsabile del progetto Antonio Festa – si fa carico della grossa responsabilità di fornire i primi strumenti per la conoscenza di questo mondo misterioso e sconfinato, inculcando ai piccoli alunni il principio imprescindibile dell’appartenenza ad esso, di essere in primis organismi biologici oltre che socio-culturali, inseriti in un ambiente naturale dove ogni specie, animale, vegetale o minerale, espleta una funzione specifica e insostituibile per il corretto funzionamento di qualsiasi ecosistema. Ormai da troppi anni il suddetto principio è stato dato per scontato, e le conseguenze, disastrose e in molti casi irreversibili, non hanno tardato ad arrivare. Ed ecco che, una cattiva educazione ambientale a monte e l’opportunismo e la continua ricerca del business a tutti i costi a valle, hanno a dir poco calpestato, se non distrutto totalmente, il diritto alla vita di numerosissime specie viventi, con “effetti collaterali” immediati per le specie in questione ma, solo temporalmente posticipati, anche per chi si è fatto artefice, ma sarebbe meglio dire carnefice, di un simile scempio, e cioè l’uomo. Ogni anno diverse specie animali, soprattutto di invertebrati, vengono scoperte, ma molte altre vengono dichiarate ufficialmente estinte. Un fatto gravissimo, drammatico, imperdonabile: pezzi preziosissimi e pregiati del grande e coloratissimo mosaico della vita persi irrimediabilmente, destinati, nel migliore dei casi, alla memoria collettiva per mezzo degli studi della scienza. E su questo una riflessione nasce spontanea: allo stato attuale, data la mostruosa velocità con cui interi ecosistemi vengono distrutti senza criterio alcuno, può facilmente capitare che molte specie spariscano dal nostro pianeta senza che nemmeno si sia avuto il tempo né di studiarle, se non a posteriori, con ritrovamenti di esemplari morti o conservati, né di adoperarsi al fine di preservare delle condizioni che ne potessero impedire la scomparsa. Alla luce di tutto ciò, diventa ancor più chiara la vitale importanza che lo studio della biologia,e in particolare dell’evoluzione, dell’adattamento e delle peculiarità di ogni specie vivente, ha in una fase in cui ancora niente è perduto, in una fase della vita umana, quella scolare, dell’infanzia, in cui la persona, intesa in senso sociale e culturale, ha appena iniziato a formarsi, ad interagire in prima persona con l’ambiente che la circonda, prendendo coscienza di non essere sola, bensì circondata da altre forme di vita, da tanti altri “piccoli mondi paralleli”, tutti figli del macrocosmo della vita. Un’età critica, in cui una scarsa o errata sensibilizzazione verso l’ambiente naturale può condurre ad un pericoloso e problematico stato di apatia ed indifferenza verso di esso, in cui ogni altro organismo viene considerato come “elemento di contorno”, un ornamento non essenziale anziché uno dei tanti attori che contribuiscono alla riuscita sul palcoscenico del pianeta del grande spettacolo della vita, nello sceneggiare il quale una grande mano invisibile ha riservato, non casualmente, un ruolo specifico per ognuno. Molto spesso lo studio teorico delle seppur interessanti nozioni biologiche su questo o quell’aspetto della vita delle specie del nostro pianeta incorre nel rischio di restare argomento di studio fine a sé stesso, da leggere e ricordare per un compito scritto o una relazione ai propri insegnanti, venendo in tal modo declassato a semplice nozione didattica. Il problema, il più delle volte, proviene dal fatto che le parole di un testo e le sue poche immagini finiscono per sostituire tristemente una realtà che, a pochi passi o a migliaia di chilometri di distanza, è comunque fuori dalla finestra, ben disposta a farsi conoscere, a farsi osservare, a farsi toccare, a farsi studiare, a farsi apprezzare, a farsi amare. E’ proprio questo lo spunto da cui parte il mio progetto: un progetto che unisce una innata passione, curiosità e sensibilità verso la natura ad una forte e radicata volontà di trasmettere e condividere queste ultime con chi ha l’età giusta per alimentare un interesse ed un senso di appartenenza ad un ambiente in cui, allo stesso modo di ogni altra specie vivente in esso presente, ha avuto origine e si sviluppa la propria articolata esistenza. Alla base di tutto c’è una mia forte convinzione, che trova riscontro nell’adeguamento dei programmi formativi e nell’offerta didattica degli ultimi anni, riguardante la necessità di affiancare, tutte le volte che è possibile, una esperienza diretta all’apprendimento dai testi scolastici. Sono fortemente convinto che l’esperienza che vado a proporre possa risultare di sicuro interesse e altamente formativa sotto ogni punto di vista….”

Le attività inizieranno all’ interno dei singoli Istituti Scolastici a partire da sabato 10 febbraio 2007 e continueranno secondo il calendario di interventi redatto congiuntamente dalle scuole – Punti Europa – aderenti al progetto “Comunicare l’ Europa” dell’ Ufficio Europa Asse ed il responsabile del progetto il dottor Antonio Festa.

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