Asa – Romano evidenzia conti e indennità del Consiglio di Amm.ne

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Avellino – Dopo la proposta di adeguamento delle indennità per i sindaci revisori e per i componenti del CdA dell’Asa a quelle percepite dai sindaci revisori e dai componenti del CdA del Cosmari Avellino 1, il presidente dell’Asa, Angelo Romano, intende ribadire la propria posizione in merito a tale disposizione. “Come già affermato nel corso dell’assemblea e come ribadito nella seduta del consiglio comunale di Avellino del 4 marzo, a nome dell’intero consiglio di amministrazione dell’Asa S.p.A faccio presente che stante l’attuale situazione finanziaria ed economica della società Asa S.p.A, non esistono le condizioni, così come non sussistevano all’atto della decisone dell’assemblea dei soci, per dare esecuzione al provvedimento di adeguamento delle indennità del CdA dell’Asa S.p.A, come espressamente indicato in delibera del CdA del 19 maggio 2006. Pertanto, tutti i membri del CdA dell’Asa S.p.A. continueranno a percepire le indennità nei termini della delibera precedente a quella del 15 febbraio 2006. Nello specifico i compensi lordi percepiti dai membri del CdA saranno: Presidente Angelo Romano 2.100,00 €; Amministratore delegato Emiliano Pescatore 2.500, 00 €; Consigliere Gerardo Adiglietti 1.100, 00 €; Consigliere Luigi Napolitano 1.100,00 €; Consigliere Gennaro Pescatore 1.100,00 €. Come è evidente, le indennità, pur in presenza della delibera di adeguamento dell’assemblea dei soci, non hanno subito e non subiranno alcun incremento. Pertanto risultano infondate e diffamatorie le voci diffuse dagli organi di informazione locali, sulla scorta delle dichiarazioni di alcuni esponenti politici del consiglio comunale di Avellino. Rispetto alle dichiarazioni ed al mero esercizio retorico di qualcuno volto a diffamare la mia persona ed i membri del CdA, intendo rispondere con la trasparenza e l’incontrovertibile verità dei numeri. Se l’impegno personale, tra l’altro sollecitato, per guidare una società, che è patrimonio della città, assume il significato, secondo alcuni, di occupazione di spazi, che generano appetiti, non ho alcun problema a far spazio a chi si veste di moralità, dimenticando la mia storia personale e politica al servizio della città. Ritengo inaccettabile e sconcertante, che il mio incarico di presidente dell’Asa S.p.A., assunto in una fase delicata per l’azienda, sia divenuto lo strumento ed il pretesto per esercizio di diffamazione ed ingiuria della mia persona, dopo una lunga esperienza trascorsa alla guida di istituzioni cittadine. Sembra che con scientifica volontà, l’esistenza dell’Asa S.p.A. sia scoperta all’atto del mio incarico e chiunque si sente oggi in diritto, pur senza alcun titolo, di mistificare artatamente dati, cifre e verità”.

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