FOTO/ Scoperto ad Avellino il supermercato delle bombe carta per gli ultras italiani

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Decine e decine di chilogrammi di petardi e pericolose bombe carta, destinate ai gruppi ultras del Centro Nord, sono state trovate in provincia di Avellino dagli agenti della Questura la scorsa settimana, presso il domicilio di E. A., vecchio ultras dell’Us Avellino.

Il materiale sequestrato
Il materiale sequestrato

Secondo quanto appurato dal pm presso la Procura di Torino, Andrea Padalino, e dagli agenti delle Questure di Avellino e del capoluogo piemontese, l’avellinese aveva messo in piedi un vero e proprio business su internet, procacciando ai vari gruppi ultras – specialmente del centro nord Italia – materiale esplodente tra cui bombe carta, fumogeni e petardi.

Il rinvenimento dell’arsenale è accaduto la scorsa settimana a Ospedaletto d’Alpinolo dove, presso la cantina del domicilio di E. A. (residente in provincia di Ancona), gli agenti hanno trovato decine e decine di chilogrammi di bombe carta e petardi che l’avellinese provvedeva a distribuire via corriere ai vari ultras d’Italia.

Nella circostanza venivano anche sequestrate cinque carte Postepay, un computer, due telefonini e due quaderni con appunti e cifre, tenuto conto che risultava fondata l’ipotesi che il materiale proibito posto sotto sequestro fosse venduto via internet. Peraltro parte della merce è stata trovata già confezionata in pacchi, pronti per essere affidati al corriere, certamente ignaro del contenuto, per la spedizione e consegna a terzi.

“Il materiale esplosivo in sequestro – conferma la Questura di Avellino – è stato affidato in giudiziaria custodia ad apposita ditta mentre il giovane, condotto in Questura è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino per il reato di possesso di esplosivi. Il predetto non fa parte della locale tifoseria ultras, né risulta frequentare lo stadio Partenio-Lombardi di Avellino”.

Il materiale sequestrato - Le bombe carta
Il materiale sequestrato – Le bombe carta

La notizia è rimbalzata in mattinata dove il pm Andrea Padalino, alla ripresa del processo a Giorgio Saurgani, il promotore finanziario bergamasco sotto accusa per l’episodio della bomba carta in un derby fra Torino e Juventus della stagione 2014/15, ha parlato appunto del ruolo nella vicenda del vecchio ultras.

Quello che il pm Padalino ha definito “arsenale” era in casa del tifosi avellinese, ed è stato scoperto nel corso di una perquisizione. Sono stati recuperati, oltre a diverse decine di petardi, fumogeni e altro materiale, 10 chili di bombe carta pronte per essere utilizzate.

Gli inquirenti sono risaliti a E. A. indagando su un personaggio che, secondo le accuse, era uno dei fornitori del gruppo (non legato alla tifoseria organizzata) di cui faceva parte Saurgnani.