Ariano – E’ stato Luigi Anzalone l’ospite d’eccezione della presentazione del volume di Sabina Donatella Marra, “Foglie pungenti”, tenutasi il 20 maggio scorso presso la sede dell’Ipssar di Ariano, promossa dall’istituto superiore De Gruttola. Con lui ad illustrare il volume il dirigente scolastico Maria Teresa Cipriano e le professoresse Gemma Furcolo e Filomena Roberto. Il dirigente scolastico Maria Teresa Cipriano ha sottolineato la scelta di investire in un progetto come “Amico libro” che vedrà ogni anno ospite dell’istituto un autore perché i ragazzi riscoprano il piacere della lettura. Di grande interesse i contributi dei relatori, che hanno analizzato i molteplici temi che caratterizzano la storia di Elisabetta De Artis e della sua famiglia, dall’amore nelle sue molteplici forme alla follia, dalla violenza al coraggio della protagonista di reagire alle avversità della vita.
Furcolo si è soffermata sul significato del titolo, foglie pungenti, vero leit-motiv della storia, quelle stesse che la protagonista deve recidere a poco a poco per ritrovare la speranza e restituire serenità alla propria famiglia mentre Roberto ha posto l’accento sulle peculiarità di un volume, difficilmente collocabile in una dimensione spazio-temporale precisa e sul legame del testo con la tradizione letteraria italiana, a partire dai richiami ad autori come Pirandello e Verga. Anzalone ha ritrovato nel romanzo “innanzitutto la storia di un’anima bella, incapace di far fronte alle brutture del mondo”. Si è soffermato sulla scelta, certamente riuscita, del genere diaristico che si fa pilastro della storia, ha individuato il vero e proprio gioco di specchi che si stabilisce tra le molteplici figure che popolano il volume, costruite come tanti doppi o rovesciamenti della protagonista. Così è per la madre, incapace di amare, anzi pronta a privare la figlia della sua felicità, che è l’antitesi di Isa. Quindi ha ribadito come la protagonista diventi modello positivo da trasmettere ai giovani, insegnando come non si debba mai rispondere al male con il male ma sia necessario perseguire con coraggio la strada della bontà. Di qui l’inevitabilità del suo sacrificio finale “Isa impara – ha spiegato Anzalone – a fare i conti con il reale ma resta un’anima romantica, che esprime la primavera della vita, inesorabilmente destinata ad essere breve”. Un processo di maturazione, quello della protagonista che è anche “Un percorso di catarsi dalla follia possibile solo grazie all’amore, rappresentato come unico attimo di eternità”. L’autrice, da parte sua, ha sottolineato la scelta di puntare su un finale aperto, così da lasciare al lettore il compito di completare la storia, immaginando anche la possibilità di scriverne il seguito.
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