Ariano Irpino ribadisce il no alla riapertura della discarica di Difesa Grande. Circa seimila persone questa mattina hanno sfilato lungo la strada statale 90 che conduce verso il bivio di Villanova del Battista e la discarica, seguite da decine di trattori, per chiedere il rispetto della legge, che prevede la chiusura definitiva dell’impianto, approvata dal Parlamento lo scorso luglio proprio come forma di garanzia offerta dal governo ai cittadini di Ariano Irpino in cambio della concordata riapertura per il termine di venti giorni. In testa al corteo il sindaco Domenico Gambacorta, l’intera amministrazione comunale e i rappresentanti di alcuni comuni dell’Ufita e del foggiano, mentre nelle altre file è stata registrata una forte presenza di donne, bambini e studenti. La manifestazione è iniziata alle ore 9.30 in località Martiri ed è terminata al bivio di Villanova: durante il passaggio del corteo le chiese hanno suonato le campane per esprimere simbolicamente il senso di partecipazione alla protesta, che peraltro è stata pacifica. Anche il vicario della curia vescovile, don Antonio Blundo, non ha fatto mancare la solidarietà della chiesa ed ha ribadito che sarà al fianco della popolazione. Durante la protesta i negozi hanno sospeso le attività e gli uffici pubblici sono rimasti praticamente vuoti, ma i servizi sono stati comunque garantiti. Il presidio continuerà ad oltranza per evitare il transito degli autocompattatori, ma la sensazione è che non ci sia il clima accesso delle passate manifestazioni. Nutrita la presenza delle forze dell’ordine, che hanno vigilato a distanza e con molta discrezione la protesta popolare. Se l’obiettivo era quello – come dichiarato – delle 15.000 presenze, è facile immaginare il senso di delusione per una partecipazione di gran lunga al di sotto di quella soglia.
Redazione Irpinia
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