Ariano – Scuola di Antiche arti e mestieri, meno sette alla partenza. Apre lunedì 22 ottobre il primo ‘anno scolastico’ di quella che si propone come un’importante alternativa di crescita occupazionale e commerciale per il Tricolle. Un altro traguardo in un’Irpinia che da poco ha assistito al taglio del nastro del fiore all’occhiello accademico: l’Università del Vino. E che ha visto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con un importo pari a circa 2 milioni di euro, la nuova fucina sperimentale di profili sì tradizionali, ma letti sotto la lente imprenditoriale. Un progetto che ha particolarmente affascinato la Giunta Gambacorta e, in particolare, oltre alla fascia tricolore, il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Mastandrea e l’assessore alle Politiche sociali e giovanili, Emerico Maria Mazza. Un progetto, ora esecutivo, ben accolto anche dall’opposizione. Il consigliere della Margherita, Benvenuto De Pasquale, ha infatti elogiato in un’intervista rilasciata a Il Sannio quotidiano lo spirito dell’iniziativa, ma in un contesto in cui, secondo la sua opinione, si dovrebbe fare di più (“Una buona idea di cui si dà atto alla maggioranza, ma che resta fine a se stessa se non viene circondata da sviluppo economico e attività collaterali finalizzate al rilancio del centro storico”. E ancora: “La visione della città non deve essere circoscritta. Bisogna avere il buon senso di collaborare e cercare lo sviluppo insieme ad altre istituzioni”). Accettando la critica costruttiva del membro di minoranza, l’assessore Mazza sottolinea però aspetti importanti che a suo giudizio non sarebbero da sottovalutare: “Abbiamo voluto che la scuola stesse nel centro storico. Attualmente siamo in ultimazione per l’individuazione dei locali che accoglieranno corsi teorici e attività di laboratorio fondamentali. Ampio spazio sarà dedicato dunque alla pratica. E questo per mettere gli operatori-discenti in condizione di essere artigiani, non provetti, ma in grado di apprendere nozioni tecniche sul tipo di lavorazione per essere già operativi in maniera autonoma”. Il corso sarà anche suffragato da insegnamenti collaterali importanti, come l’informatica, il marketing, la gestione aziendale. “Oltre ad artigiani-artisti, i ragazzi saranno anche portatori di conoscenze di base per il campo manageriale e commerciale”, prosegue Mazza. Dunque, un apprendistato efficace per il mercato moderno. In riferimento alle osservazioni di De Pasquale: “Le prendiamo come stimoli costruttivi, a cui rispondiamo rilevando che ulteriori iniziative collaterali saranno individuate in corso d’opera. Ma abbiamo già pensato di selezionare i migliori allievi per mettere loro a disposizione locali nel centro storico e un supporto economico per aprire bottega”. Insomma, non la risoluzione di tutti i problemi, ma sicuramente un potenziale volano da aggiungere ad altri importanti tasselli. Il corso terminerà a Natale per quanto concerne la fase teorica. I laboratori saranno invece attivi per i successivi sei mesi, dietro la guida di tutor ed esperti. Infine, i settori di intervento: arte della ceramica, arte del legno, arte orafa. (di Antonietta Miceli)
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