Ariano – Mastandrea: ‘La nostra non è una politica di isolamento’

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Ariano – Un anno di conoscenza della macchina amministrativa e della struttura comunale in senso lato. Ma, soprattutto, un anno molto produttivo, quello dell’amministrazione Gambacorta, secondo il presidente del Consiglio comunale del Tricolle, ed esponente di Alleanza Nazionale, Giuseppe Mastandrea. E lo dicono i risultati. Tre importanti project financing banditi. Un accordo in procinto di partire con l’Anas (inizi di luglio) per una consistente opera manutentiva. 530 nuovi posti macchina che saranno pronti entro il 2005. La pole position nella graduatoria regionale per la qualità degli interventi progettati che hanno ottenuto la concessione di ben 9 milioni e 500 mila euro da destinare ai contratti di quartiere 1 e 2. Sono solo alcuni dati che rappresentano, per Mastandrea, “la sintesi della capacità amministrativa di sfruttare alcune delle poche possibilità di finanziamento consistente”. Ma, soprattutto, la necessità di affrontare, ad inizio legislatura, due grandi campanelli d’allarme: i rifiuti, con Savignano e Difesa Grande (“Ci saremmo aspettati l’appoggio di politici, arianesi doc, che potevano smuovere qualcosa in Provincia”) e l’emergenza neve (“Immediato l’intervento dell’amministrazione comunale che non ha esitato ad attivarsi, col Ministero all’Ambiente, per il riconoscimento di altri 9 milioni e 500 mila euro di finanziamento ottenuti contro il rischio idrogeologico”). Lo scorso giovedì, il primo cittadino del Tricolle si è incontrato con Catenacci per chiedere chiarimenti sullo stato dei fondi (4 milioni e 500 mila euro) che il Commissario di Governo avrebbe assegnato all’Asi per gestire, attraverso l’Asi-Dev, di cui l’ente di Pietro Foglia è socio di maggioranza, la bonifica dello sversatoio Difesa Grande. “Da lunedì 4 luglio l’Asi ha la possibilità di prelevare i soldi per destinarli all’opera di risanamento. Non sappiamo quali debiti debba pagare – dichiara Mastandrea – ma ci aspettiamo che parte di questi fondi vengano utilizzati per la bonifica. Un’emergenza che si dovrebbe avere a cuore a prescindere dal colore politico”. Sul fronte ambientale si è inoltre in attesa di una fattiva collaborazione col Cosmari per incrementare la differenziata. Fronteggiamenti immediati non sempre previsti nel programma pre elettorale che, in otto mesi appena, hanno portato ad Ariano, solo per rischio idrogeologico e i contratti di quartiere, ben 40 miliardi delle vecchie lire. E tutto questo “nonostante l’impatto considerevole di debiti fuori bilancio, relativi in particolare ai due contenziosi Andreotti-Blundo verso i quali le precedenti amministrazioni non hanno mai assunto posizioni, rischiando il dissesto finanziario, e che invece sono stati letteralmente presi per i capelli dal sindaco Gambacorta, tanto che ora le vertenze sono in fase di trattativa e chiusura della lite in essere”. Un’esperienza amministrativa in fase di decollo quella arianese che, per Mastandrea, nonostante le recenti critiche, non intende assolutamente isolarsi dalla politica provinciale. Ma che, invece, non si sente adeguatamente rappresentata sul territorio nonostante le considerevoli dimensioni demografiche (caso Ato, Conferenza dei sindaci dell’Asl…). E fa testo in tal senso anche la polemica sorta in merito alla sospensione, in Consiglio comunale, di due dei 61 articoli previsti dallo statuto del Piano di Zona sociale: “Un semplice atto di osservazione avanzato dal segretario generale che non implica volontà di isolamento, né tanto meno un mancato riconoscimento all’operato dell’assessore Mazza”. “Il nostro obiettivo – conclude il finiano – è quello di rendere questa città più vivibile, avvalendoci della collaborazione di tutti”. Di qui, l’invito, rivolto in particolare all’assessore Lo Conte, a condividere insieme un percorso, evitando ad esempio la delocalizzazione degli uffici (Centro dell’impiego e Cosmari) in aree periferiche, contribuendo piuttosto ad investire in un disegno comune per Ariano, come quello del centro direzionale previsto dal project financing di ultimo bando. (Antonietta Miceli)

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