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Ariano Irpino – Deserto l’ultimo bando per fondo di rotazione

Commercio in crisi sul Tricolle. E, a quanto pare, neanche gli interventi mirati dell’amministrazione comunale, riescono a colmare il buco. Ne è la prova l’ultimo bando ad hoc per fondo di rotazione, scaduto lo scorso 15 settembre, andato deserto. Nessuna domanda di partecipazione inoltrata dagli esercenti arianesi, a fronte di una proposta di finanziamento a tasso zero, rimborsabile in 24 mesi, per aiutare le imprese commerciali del centro storico e della vicina periferia a decollare. Sui motivi di questo gap, interviene il consigliere di opposizione Benvenuto De Pasquale, Udeur. “Si tratta, in realtà, della ‘brutta copia’ di un regolamento da me proposto nel 2003 – dichiara De Pasquale, relativamente al bando di recente scaduto – A seguito dello scioglimento anticipato del Consiglio, non ci fu il tempo per approvarlo. Questa era la mia idea: concedere un prestito di 10 mila euro, rimborsabile a tasso zero in 36 mesi, per finanziare attività di recupero e ampliamento del piccolo commercio anche al fine di dare maggiore impulso al centro storico. Bastava solo presentare domanda in carta semplice al Comune e sarebbero stati elargiti aiuti fino ad esaurimento dei fondi, in attesa del ritorno economico ciclico per dare nuovi finanziamenti”. Poi, spiega De Pasquale, a distanza di due anni la Giunta Gambacorta ripropone l’idea. Ma in chiave diversa. “Innanzitutto, si sono imposti parametri più stringenti per i commercianti: il bando a scadenza. La restituzione in 24 mesi. E il fatto che non sia pervenuta nessuna richiesta, dà adito a una serie di motivazioni: una crisi del commercio talmente profonda da non motivare neanche più interventi di ristrutturazione; modalità eccessivamente stringenti imposte dal Comune; una pubblicità evidentemente poco efficace. Un’idea copiata davvero molto male”. De Pasquale non rinuncia però alla questione: “Il Comune si deve attivare per rilanciare il commercio e il centro storico. A quanto pare non sono bastati i miei appelli. Purtroppo la maggioranza è sorda a questo richiamo”. Dunque, ricondurre l’attenzione degli amministratori sull’idea di una modifica secondo l’originale. “Insomma, occorre fare un dibattito in Consiglio”, conclude De Pasquale. (Antonietta Miceli)

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