Ariano Irpino – “L’olio di qualità – Il futuro dell’Irpinia”: ha avuto luogo ieri pomeriggio l’incontro organizzato dall’Aipo (Associazione Irpina Produttori Olivicoli) e dal Cno (Consorzio Nazionale Olivicolo), suddiviso in due fasi, la prima con le relazioni tecniche, la seconda una tavola rotonda sul tema della manifestazione. L’apertura dei lavori è stata effettuata dal Presidente dell’Aipo Rosario Concilio. Sono intervenuti il sindaco Domenico Gambacorta, l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Avellino Vincenzo Alaia, il direttore del Cno Erino Cipriani, il Presidente della Comunità Montana Ufita Giuseppe Solimine, il presidente del Consorzio Bonifica dell’Ufita Giovanni Cusano, il Presidente Associazione Elaion Aurelio Carchia, il presidente della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) Antonio Mango, il presidente della Commissione Dop “Irpinia-Colline dell’Ufita” Michele Masuccio, il professore Antonello Paduano dell’Università di Portici Facoltà di Agraria Dipartimento Olio e Grassi, il Dott. Giacomo Petrilli agronomo del programma 1331/2004. La Dott.ssa Maria Luisa Ambrosini dell’Università di Portici nel convegno ha esposto l’importanza del riconoscimento della Dop “Irpinia – Colline dell’Ufita”. Tale titolo è di fondamentale importanza per l’affermazione sul mercato della Ravece Irpina nel vasto panorama di oli campani. Secondo la sua esperienza è rilevante comunicare ai consumatori le differenze sensoriali dell’olio, in particolare, il profumo di foglia di pomodoro verde che questa particolare varietà esprime. Solo in questo modo, attraverso l’accrescimento della cultura dei consumatori e ristoratori sarà possibile ottenere dei buoni risultati commerciali. Il presidente della commissione Dop Michele Masuccio ha affermato l’importanza di realizzare un’importante campagna di comunicazione per far conoscere ed apprezzare l’olio irpino sul mercato con una forza sinergica di istituzioni e privati. Sono state monitorate 100 aziende olivicole appartenenti ai 38 comuni riconosciuti nel disciplinare di produzione. Nel progetto sono stati valutati molteplici aspetti sulla qualità dell’olio. I dati positivi emersi sono dalla potatura, dove gli olivicoltori utilizzano esperti del settore perché questa fase risulta una procedura fondamentale per la buona riuscita del raccolto. Inoltre, è stato redatto un disciplinare per i sistemi di qualità contenente 9 articoli da rispettare per ottenere un sistema a norme UE. Infine, è stato effettuato il monitoraggio della mosca e dei suoi effetti sulle piante, ma per fortuna quest’anno le condizioni climatiche hanno permesso di avere pochi problemi legati a questo aspetto.
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