Ariano-Flumeri-Ariano (?) L’odissea senza fine dei 23 migranti di Ospedaletto

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Che ne sarà di noi? – citando una vecchia canzone, ripresa anche dal film di Veronesi – sembrano dire questo i ventitré migrati del centro di Ospedaletto trasferiti ad Ariano giusto in tempo per essere sgomberati dopo l’ordinanza del sindaco Gambacorta. I ventitré saranno sfrattati e poi? Quale omerica epopea li attende alla ricerca della loro Itaca, che potrebbe essere ridimensionata in quattro pareti ed un letto, e soprattutto di chi è la colpa di tutto questo?

Il sistema accoglienza immigrati in Irpinia è un totale fallimento, il Prefetto decide senza sentire i sindaci, la cittadinanza protesta e questi li sfratta. Pensare che i richiedenti asilo giunti sul Tricolle erano appena una minima parte dei cinquecento in arrivo in provincia, con tanto di riunione a Napoli per smistarli nei vari centri d’accoglienza. Cos’è andato storto? Violazioni in materia igienico-sanitaria e di tutela della salute delle persone all’interno della struttura di via Cardito, questo l’esito dell’ispezione di ieri mattina condotta dal dirigente dell’Area Tecnica Fernando Capone, congiuntamente all’assistente di Polizia Municipale, Eduardo Fioretto.

La conseguenza lo sgombero ad horas con Flumeri scelta come ulteriore tappa del viaggio infinito. Intanto Petrilli – proprietario della struttura – ha chiesto al Comune il cambio di destinazione d’uso da uffici a centro di accoglienza profughi ad uso transitorio, ma evidentemente non è bastato, anche perché la stessa Prefettura di Avellino non ha mai comunicato ufficialmente l’arrivo degli immigrati.

Possibile anche un ritorno nel centro di Le Cupole,Petrilli ammette: “Non li abbandono, ora a Flumeri ma, appena completati gli interventi, torneranno ad Ariano.” Le possibilità di un’integrazione sociale sul Tricolle ci sono eccome, anche la scuola media “Covotta” si è dichiarata disponibile a dare istruzione ai ragazzi, tra i tanti lati negativi anche un piccolo spiraglio di luce dunque.

Certo l’improvvisazione sul tema resta eccome. Da tempo il Prefetto aveva avvisato i sindaci dei possibili arrivi e l’errore è stato quello di farsi trovare impreparati subendo così passivamente la situazione. Giovedì 10 marzo alle ore 18:00 si terrà il question time in Consiglio Comunale, dove si attendono risposte dal primo cittadino anche su altre tematiche. Intanto a pagare le conseguenze di tanta sufficienza sono esseri umani trattati come pacchi postali, rimbalzati da un centro all’altro.

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