Ariano Irpino – Tempi di Bilancio sul Tricolle. Domani, venerdì 9 giugno, tutti in aula, a partire dalle ore 18, per l’approvazione del documento di previsione economico-finanziaria per l’esercizio 2006, già approvato dalla Giunta. Una programmazione che l’assessore delegato, Crescenzo Pratola, ha già anticipato nei punti salienti (sul fronte delle Entrate, elemento fondamentale di novità, la riduzione dell’Ici dal 7 al 6,5 per mille per i proprietari della prima casa; per le Spese, contenimento dei flussi su Turismo e Attività ricreative a vantaggio del Sociale e delle Infrastrutture; invariate le altre tariffe, anche la Tarsu). E che ha visto nei giorni scorsi l’opposizione a lavoro per rilevarne luci ed ombre. “E’ il Bilancio della sopravvivenza”, è la lapidaria affermazione del membro del Fiorellino, Benvenuto De Pasquale. In un clima poco incline ai complimenti, dove gli enti locali sopportano lo stress dei tagli, dei vincoli derivanti dal Patto di stabilità, dei picchi massimi delle aliquote e delle tariffe “dove non sono più possibili manovre tributarie – continua De Pasquale – e dove il Sociale è legato ai trasferimenti regionali e al Reddito di Cittadinanza”. Pecca delle previsioni di Bilancio, secondo l’esponente della Margherita, la voce riservata alle Attività produttive: “Dal documento non si evincono possibilità di reperire soldi per lo sviluppo, come pure scarsa è l’attenzione per la manutenzione ordinaria e straordinaria”. Mancherebbe, insomma, secondo il consigliere di minoranza, “un quadro organico di riferimento. Da due o tre anni, insomma da quando si è insediata l’attuale maggioranza, i bilanci sono così. Si stanno affievolendo”. Le cause? Oltre alla congiuntura economica indiscutibilmente negativa a livello generale, la mancata attuazione di iniziative e progetti a livello comunale, alcuni dei quali suggeriti dallo stesso De Pasquale, come il Fondo di rotazione per le imprese commerciali “che non è decollato per un regolamento troppo stringente proposto dalla maggioranza”. E ancora: “Non c’è una visione globale dell’andamento commerciale: non si ricorre alle sponsorizzazioni, si spende a pioggia ad esempio per gli eventi estivi. Senza pensare magari di creare società ad hoc per la gestione in proprio di attività inerenti ad esempio manifestazioni come Vicoli e Arte o le Sante Spine. Che, autogestite, potrebbero invece creare cassa e assumere anche una dimensione nazionale”. Sul fronte degli investimenti, infine: “Si attendono finanziamenti dai Por per l’implementazione dei progetti. Ma, nonostante ciò, non abbiamo collegamenti istituzionali. Essendo forse l’unico comune di centrodestra, ancora, in tutta la regione è problematico avere riferimenti istituzionali e riuscire ad ottenere vantaggi con i buoni rapporti”. (di Antonietta Miceli)
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