Ad Ariano delusi, traditi, contenti. C’è chi si lecca le ferite, chi invece brinda per il risultato personale raccolto. Il giorno dopo le elezioni, tutti a spulciare le sezioni per analizzare i voti di preferenza. Ad Ariano le sorprese non sono mancate. Record di preferenze per Antonio Ninfadoro (502) del centrosinistra del cambiamento. Vero e proprio serbatoio la lista civica “Per cambiamento-Gambacorta sindaco”: Antonio Della Croce (411), Raffaele Li Pizzi (400), Filomena Gambacorta (339). Carmela Grasso, moglie di Gino Cusano, candidata con NcD raccoglie 326 preferenze. Daniele Tiso (306) e Emerico Mazza (305) sono i più votati in Forza Italia, si conferma galoppino di voti Franco Lo Conte (294). Marco La Carità (282) del Nuovo Centrodestra e il sub commissario Iacp di Avellino Carmine Ruggiero (269) dell’Orologio completano la top ten.
Mentre i propri gregari fanno i conti Domenico Gambacorta e Michele Caso pensano al ballottaggio e non si fanno distrarre dai numeri. Entrambi sono consapevoli che si gioca un’altra partita, ma non bisogna trascurare un dato incontrovertibile: Gambacorta è stato apprezzato da più di un terzo della cittadinanza, distanziando molto lo stesso sfidante Caso che per pochi punti percentuale ha superato Giovanni La Vita. Gambacorta e Caso hanno molti punti in comune. A partire dall’estrazione politica (centrodestra) e ciò dimostra come Ariano sia una roccaforte di quella parte politica. Questo dato deve far riflettere il centrosinistra che già depotenziato, si è ulteriormente diviso firmando la debacle. Meritano un discorso anche Alessandro Ciasullo e Antonio Santosuosso che con quel gruzzolo di voti possono incidere ma che non troveranno in nessun modo strada ad apparentamenti visto che sia Caso che Gambacorta lo hanno annunciato a più riprese. Porta sbarrata quindi ai zecchiniani, ai civici ai seguaci di Guido Riccio e a quelli di Giovanni La Vita. Questa fetta di elettorato circa il 45% dovrà fare le proprie scelte in silenzio nel segreto dell’urna.