Aree protette: una risorsa notevole in termini di valore naturalistico, culturale, turistico ed economico. Un caposaldo delle politiche di conservazione, tutela ambientale e sviluppo. Con le nomine dei presidenti degli Enti Parco la convinzione generale era quella della nascita di una nuova fase legata al rinnovamento. Ma, come evidenzia Legambiente attraverso una nota inviata al presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e agli assessori Luigi Nocera e Gabriella Cundari, “oggi la situazione dei parchi è rimasta gravissima. Attualmente soltanto i presidenti sono operativi mentre il personale assegnato è insufficiente, non ci sono direttori, mancano i consigli direttivi. In poche parole, non si concretizzano i fini indicati dalla Legge istitutiva ma soprattutto non si avviano le politiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio di biodiversità”. Una situazione poco rosea che, tra le altre cose, potrebbe determinare la perdita dei fondi che la Regione ha ottenuto. Ma non solo. “Vogliamo ribadire che le aree protette non possono avere una gestione monocratica, legata cioè alla sola figura del presidente. Ma devono avere, come prevede la norma, una gestione condivisa e plurale dove il consiglio direttivo assume un ruolo fondamentale insieme ad altri organi che devono essere espressione qualificata delle istanze del territorio. Oltre a questo sono necessarie scelte strategiche che la Regione deve attuare per recuperare anni di attesa e aspettative”. Da qui la richiesta di un incontro urgente per contribuire al superamento della grave situazione di stallo in cui si trovano i parchi della Campania.
Redazione Irpinia
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