Dopo la direzione del Partito Democratico dello scorso sabato, il consigliere regionale Luigi Anzalone scrive al governatore della Campania Antonio Bassolino. Questo il testo della lettera:
“Con questa lettera – per la cui redazione mi sono avvalso del prezioso contributo del Responsabile del Dipartimento Economico del Partito Democratico dell’Irpinia Giuseppe Di Iorio – intendo non solo (ri)proporre alla Sua attenzione il problema del gravissimo disagio sociale e della devastante crisi che affligge il nostro apparato produttivo, commerciale e più in genere terziario, che pure possiede notevoli potenzialità per risollevarsi, ma soprattutto avanzare tre proposte che, se accolte, consentirebbero alla Regione di fare finalmente ed efficacemente il suo dovere nei confronti della così onesta, laboriosa eppure sfortunata gente d’Irpinia. Per stare all’oggi, cioè a che cosa sta significando la recessione nella nostra terra, Le dirò che i paesi dell’Alta Irpinia, avendo perso altri 15 mila abitanti, per lo più giovani diplomati e laureati, stanno sempre più diventando villaggi-fantasma. L’apparato industriale, a sua volta, si caratterizza per la triste e quotidiana litania delle fabbriche che chiudono, mentre i cassintegrati superano ormai le cinquemila unità, centinaia sono i licenziamenti e i lavoratori precari sono passati da un lavoro incerto, rapsodico e mal pagato alla certezza triste, anzi disperante della disoccupazione. Spero che la discussione sul bilancio 2009 sia un’occasione per fare davvero cose buone per lo sviluppo l’occupazione e il lavoro in Campania, non mancando di aiutare le zone interne. Ma mi consenta ora di avanzare – a nome mio e del succitato responsabile del Dipartimento economico del PD Di Iorio – le tre proposte:
LA PRIMA PROPOSTA: non necessità di una lunga esplicitazione, non essendo altro che la riproposizione di quanto Le chiesi con una missiva inviataLe agli inizi dello scorso novembre e che faceva seguito alla organica proposta avanzata dal Presidente dell’Alto Calore, l’ing. Franco Maselli. Mi riferisco al finanziamento del piano di ristrutturazione, potenziamento, ammodernamento, ampliamento della nostra rete idrica per un ammontare di circa 138 milioni di euro. L’Irpinia, è universalmente noto, disseta con le sue acque non solo la sua popolazione, ma anche le popolazioni della Puglia, di Napoli e di parte della Basilicata. A prescindere, si fa per dire, dal fatto che non ricava, nonostante quanto prescrive la legge Galli, nemmeno un soldo come ristoro dell’acqua che dà, è mai possibile che non riesca neppure a fare finanziare le opere per la salvaguardia e l’utilizzo civile e a fini produttivi di un suo così prezioso bene, utilizzando i fondi europei che, guarda caso, proprio a questo servono?
LA SECONDA PROPOSTA si riferisce alla possibilità-necessità di inserire Ariano Irpino nei Programmi integrati Urbani. Detto in breve, si tratta di questo. La Giunta regionale, con deliberazione n.1558 dell’1-10-2008 avente ad oggetto: “FESR 2007/2013. Programmi integrati urbani PIU’ Europa. Asse 6-obiettivo operativo 6.1”, ha recepito le indicazioni della Commissione Europea e ha indicato l’elenco delle 19 città della Regione destinatarie dei Programmi Integrati Urbani. L’Asse 6 che ha al centro le tematiche dello “Sviluppo urbano e della qualità della vita”, è decisivo per sviluppare il sistema policentrico delle città attraverso la costruzione di una rete di città e territori competitivi all’interno dello spazio regionale, che facciano sistema con Napoli e possano innescare una strategia di riequilibrio e di riorganizzazione spaziale e funzionale della Campania. L’individuazione delle 19 città da inserire in tale progettualità è stata effettuata dalla Giunta attraverso l’uso di due criteri, di cui stabilito dalla Commissione Europea e l’altro, un po’ singolarmente, dalla Giunta stessa. Mi riferisco ai criteri: 1) economico per cui, come richiesto dalla Commissione Europea, nella scelta dei centri urbani, si adotta l’indice riguardante il potenziale disagio abitativo e il disagio socio-economico, tenendo conto dei dati ufficiali riguardanti l’economia e la situazione del mercato del lavoro; 2) demografico, come deciso dalla Giunta, per cui sono state prese in considerazione esclusivamente le città con popolazione superiore ai 50mila abitanti. Il secondo criterio, manco a dirlo, ha gravemente e ingiustamente penalizzato l’Irpinia, che è una provincia quasi del tutto formata da piccoli comuni. Infatti, nel sunnominato elenco è stata inclusa solo Avellino, che è il comune capoluogo. Una cosa del genere, però, non può essere assolutamente accettata. E questo perché la nostra provincia, già così bistrattata nell’assegnazione dei fondi europei: non ricordo se raggiungiamo o no il 5% di questi fondi, non può vedere discriminata Ariano Irpino, che, con 23mila abitanti, dopo Avellino e Benevento, è il centro con maggior numero di abitanti delle zone interne. Ma quel che più conta è che Ariano rientra perfettamente nei parametri economici che sono la condizione che la Commissione europea ha posto per essere inseriti nei Piani urbani Integrati. Infatti, facendo la media ponderata del disagio abitativo e del disagio economico, così come individuati dalla predetta delibera, si ottiene un coefficiente di difficoltà dell’1,068, che colloca questo cittadina nei punti alti del disagio economico e sociale. Quanto poi al fatto che Ariano non ha una popolazione di 50mila abitanti, c’è da osservare che non si tratta di un argomento di grande momento o, comunque, insormontabile. Basta ricordare i cittadini di Ariano sono stati costretti ad accollarsi nel loro territorio e in quello immediatamente contiguo, caso unico in Campania, il gravame di ben due discariche di uso regionale, Difesa Grande prima e Pustarza poi. Di più e peggio: Ariano è stata esclusa , in virtù della recente, cervellotica e ingiusta normativa regionale, dalla propria comunità montana, quella della Valle dell’Ufita, di cui era il capoluogo, guarda caso, proprio in virtù della sua popolazione superiore a 20mila. Né ci sembra sia privo d’importanza che Ariano si trovi al centro del corridoio VIII (quello Napoli-Bari) e insieme alle altre comunità sta progettando la Piattaforma logistica integrata della Valle dell’Ufita. D’altronde, la sua lontananza da Napoli e la sua tipologia geografica, unitamente alla corona di comuni che le gravitano attorno, ne fanno l’area funzionale di maggior riequilibrio territoriale.
LA TERZA PROPOSTA è di inserire la Valle dell’Ufita nell’ambito delle aree che usufruiranno del 40% delle risorse finalizzate alla realizzazione dei grandi progetti. Si tratta di questo, spiegandoci anche stavolta in termini essenziali. La Giunta Regionale ha individuato 10 punti di avvio delle ipotesi strategiche per il nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali europei (2007-13). Al primo punto di questa ipotesi di programmazione ha scelto il progetto: “Campania piattaforma logistica integrata del Mediterraneo” per migliorare la competitività territoriale con il completamento del sistema primario e secondario delle reti viarie, ferroviarie , portuali, aeree, informatiche ed energetiche sia lungo l’asse Nord-Sud (corridoio I), sia lungo l’asse orizzontale Est-Ovest (Corridoio VII). Ebbene, l’Università di Venezia, nel suo studio di prefattibilità di una piattaforma logistica integrata nella Valle dell’Ufita e, precisamente, nell’area industriale di Flumeri, commissionatole dall’ASI di Avellino, considera “ottimale” quell’area, alla luce dell’incontrovertibile dato di fatto che è baricentrica fra l’area urbana e metropolitana di Bari e quella di Napoli. Ecco perché è insieme giusto e sacrosanto chiedere, come chiedo, che lo studio di prefattibilità sia parte costitutiva delle ipotesi strategiche della Giunta Regionale e che, soprattutto, come ho detto, la Valle dell’Ufita sia individuata come l’area di una “piattaforma logistica integrata”. L’accoglimento di queste proposte consentirebbe all’Irpinia di ricominciarsi a rimettersi in cammino e di nutrire di nuovo una speranza ben fondato di riscatto e di rinascita. In attesa di una risposta pienamente positiva alla presente, Le invio cordiali saluti”.