QUINDICI – “Triste dopo anni vedere ancora i segni di quella devastazione”, è un passaggio dell’omelia di Don Vito Cucca, il parroco di Quindici, che questa mattina ha celebrato la funzione religiosa per commemorare le undici vittime della frana del maggio 1998 che devastò il centro storico del comune del Vallo di Lauro, seppellendo Via Fontana e anche la chiesetta dell’Immacolata, portando via undici vite tra Piazza Municipio, Via Fontana, Via Casamanzi. Ventisette anni dopo, i segni della frana sono ancora evidenti. Proprio Don Vito, qualche giorno fa , si è fatto promotore della consegna di una petizione con oltre trecento firme per sollecitare la Commissione Straordinaria alla guida del paese dopo lo scioglimento per mafia, ad avviare i lavori per recuperare il Palazzo Municipale ormai andato completamente in rovina.
Nella Chiesa di Maria Ss Delle Grazie il sacerdote, ricordando che quello del maggio 1998 non è stato nella storia di Quindici l’unico disastro naturale con effetti così devastanti, ha invitato la comunità a risorgere così come era avvenuto nelle altre occasioni: “Quella distruzione naturale quella Quindici è risorta perché i cittadini alla fine del 500 hanno lavorato perché il centro storico ritornasse più bello di prima. Quella forza è quel desiderio di portare avanti le cose che restano, per le cose che durano come diceva Gesù. Quei quindicesi hanno ricostruito Quindici e hanno fatto una Chiesa ancora più bella. Poche cose restano di quella Quindici, ma non e stato estinto il desiderio di non lasciarsi abbattere da questi segni della natura. Nel futuro di questi paese ci sia la volontà di far risorgere la comunità. Lo spirito di coloro che ci hanno ci hanno preceduto”. Al termine della funzione religiosa, alla presenza dei ragazzi dell’istituto Comprensivo e delle autorità, oltre che di alcuni familiari delle vittime e dei rappresentanti della Proloco e del Comitato Festa (quest’anno completamente composto da rappresentanti delle forze dell’ordine e delle forze armate), dopo la lettura dei messaggi di due alunne della scuola media e il messaggio del viceprefetto Sabrina D’Angeli e della dirigente scolastica Maria Siniscalchi, è stato intonato il silenzio per ricordare le undici vittime della tragica alluvione, dopo che la Polizia Municipale ha deposto una corona in loro memoria.