Angelo D’Angelo fa le veci di Rastelli: “La palla dovrà scoppiare”

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Angelo D'Angelo
Angelo D'Angelo

Mercogliano – Chiudere con il sorriso il tour de force di tre partite in una settimana. E’ l’obiettivo sul quale l’Avellino tiene puntato il mirino dopo la frenata alla sua marcia imposta da Ternana e Carpi. L’imperativo categorico è dimenticare la serata storta del “Cabassi” che ha bocciato i biancoverdi nella tana della prima della classe.

Sul banco degli imputati per lo scivolone in terra emiliana è finito Massimo Rastelli che non si presenta però in sede di conferenza stampa. C’è invece il capitano Angelo D’Angelo, secondo la versione ufficiale del club desideroso sua sponte di presentarsi davanti a taccuini e microfoni. Il cambio di programma dell’ultimo minuto tuttavia potrebbe essere letto come il tentativo da parte del tecnico biancoverde di dribblare eventuali domande sulle ultime burrascose ore che lo hanno visto nell’occhio del ciclone.

Archiviamo subito la parentesi Carpi – spiega D’Angelo – perché arriva il Bari, molto temibile con il suo blasone. Una sconfitta non ci ridimensiona e non cambia le nostre convinzioni. Siamo a due punti dalla zona A – aggiunge il mastino di Ascea – vogliamo fare più punti possibili vivendo alla giornata. La classifica del Bari è ingannevole e noi dovremo stare attenti. Sarà una partita dura, il pallone deve scoppiare domani”.

Il centrocampista biancoverde fa melina sulle scelte del suo allenatore: “Il mister di solito non conferma mai la stessa squadra. Dipende volta per volta dalla squadra che andiamo ad affrontare. Il Bari ha una grossa organizzazione tattica ed un tridente offensivo molto pericoloso. Preferenza per un modulo? Parlando come mezz’ala, per noi centrocampisti cambia poco perché i movimenti sono gli stessi giocando a tre a prescindere“.

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