AVELLINO- Anche una ditta irpina era finita a sua insaputa, come ricostruito dalle indagini della Squadra Mobile di Napoli e della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli tra le aziende utilizzate da una delle tre “organizzazioni” che avrebbero lucrato sul click day per le assunzioni di stranieri in Italia, prevalentemente di nazionalità bengalese, sgominata dal blitz scattato nella zona vesuviana. Si tratta del gruppo collegato ad un Caf di San Paolo Belsito, le altre due come noto erano guidate da tre avvocati e una delle altre aveva contatti anche con esponenti del clan Fabbrocino. Come ricostruito nella misura del Gip del Tribunale di Napoli Ciollaro, chiesta dal Procuratore Aggiunto della Dda Del Prete e dal pm Visone sulla base delle indagini della Polizia, infatti, no dei tre gruppi infatti servendosi all’ insaputa del suo titolare dei dati fiscali di una ditta individuale con sede a Sperone per trarre un profitto anche indiretto, violando le disposizioni in materia di immigrazione del decreto per il cosidetto click day, certificando un’inesistente necessità di manodopera straniera per l’ azicnda e presentando al. S.U.I. (lo Sportello Unico dell’Immigrazione) di Salerno ed Avellino 267 domande di assunzione per lavoratori extra Unione Europea, anche in questo caso per lo più bengalesi, finalizzate alla creazione di fittizi rapporti di lavoro. In modo che avrebbero favorito l’ingresso nel territorio italiano dei soggetti intestatari delle domande di rilascio ai Nulla osta in relazione al cosidetto “Decreto Flussi”.
Redazione Irpinia
Testata giornalistica registrata al tribunale di Avellino con il n. 422 del 21.5.2014
- Redazione – Via Dell’Industria snc – Pietradefusi (AV)
- 082573384
- redazione@irpinianews.it