Anche l’Irpinia piange l’avvocato Siniscalchi, difese De Mita contro Montanelli

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Critico e produttore cinematografico, politico ma sempre un appassionato giurista che ha contribuito a formare decine di penalisti e ha dato un contributo fondamentale anche nell’elaborazione del nuovo processo penale con la riforma del 1989, oltre all’impegno per una consiliatura dal 2006 al 2010 al Consiglio Superiore del Csm. Anche in Irpinia si piange la morte dell’avvocato Vincenzo Maria Siniscalchi, stroncato da un malore a 92 anni, mentre partecipava ad un incontro dell’Anpi sulla Costituzione. Nella sua lunga carriera di penalista spesso si è incrociato con vicende che hanno interessato la provincia di Avellino o personaggi di rilievo della stessa. Nelle ultime ore in tanti hanno ricordato che tra gli altri e’ stato il difensore di Ciriaco De Mita, l’ex premier democristiano scomparso due anni fa. La vicenda giudiziaria che impegno’ l’avvocato Siniscalchi come difensore di parte civile dell’allora Presidente De Mita era relativa ad un processo per diffamazione intentato dal leader di Nusco contro Indro Montanelli. Montanelli sul quotidiano «Il Giornale», in data 9 aprile 1988, aveva definito «padrino» il politico democristiano (Presidente del Consiglio dei ministri a partire dal giorno 13). Nel giugno del 1989 il tribunale di Monza condannerà Montanelli al pagamento di una multa da un milione di lire. Lo stesso Siniscalchi ricordava spesso nelle sue interviste pubbliche quel processo e anche come successivamente tra i due autorevoli esponenti della politica e del giornalismo ci fu una riconciliazione negli anni successivi. Del processo e delle discussioni (storica testimonianza anche quella dell’interrogatorio in aula dello stesso Montanelli nell’ottobre del 1988 presente su Radio Radicale) si occuparono tutti i maggiori quotidiani dell’epoca. Ad Avellino il penalista aveva difeso anche uno dei suoi più celebri clienti, Tinto Brass, dopo che a seguito di una denuncia la Magistratura aveva sequestrato il film “La Chiave”. Alla fine, dopo che ci fu la visione del film all’Eliseo. La vicenda giudiziaria fu archiviata ad Avellino. Una colonna della Avvocatura e della storia politica e giudiziaria della Campania.