VIDEO/ Ammortizzatori sociali e formazione, la Cisl: “Da Ipercoop ad ex Irisbus, più sostegno ai lavoratori”

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Quale riforma per gli ammortizzatori sociali: valorizzazione delle competenze per un lavoro strutturato“. E’ l’argomento affrontato dalla Cisl durante il seminario all’Hotel de La Ville di Avellino.

Un argomento che, in un contesto così fragile per l’economia italiana, resta al primo posto come è una priorità assoluta la riorganizzazione dei centri per l’impiego e la formazione dei lavoratori. L’aggiornamento professionale è indispensabile in tutti i settori e, non solo per i giovani, rappresenta il vero valore aggiunto.

A discuterne i vertici dell’organizzazione sindacale provinciale, regionale e nazionale, Mario MelchionnaDoriana Buonanima e Gigi Sbarra insieme a Roberto Bafundi, direttore coordinamento metropolitano Ines,  Renato Abate, Delegato Confindustria Campania ala formazione, Stefania Brancaccio, vicepresidente Coelmo e Cavaliere del Lavoro, Chiara Marciani, assessore alla formazione Regione Campania, Maria Chiara Miraglia Del Giudice, Docente del Corso EU Project Writing & Management Unisob, Stefano Sacchi, Presidente Inapp Nazionale, Antonio Marchiello, Assessore alle Attività  Produttive.

Per Bonavita, segretario regionale della Cisl Campania: “La Campania ha necessità dello strumento dell’ammortizzatore sociale, come del resto tutte le realtà che sono vittime di una crisi industriale ed occupazionale fortissima. Però non vogliamo che gli ammortizzatori siano l’unico sostegno al reddito seppur esiguo per le famiglie”.

Per la sindacalista “per rispondere al dramma del lavoro non servono assolutamente gli slogan. La gente è stanca di tutto questo, vuole risposte concrete in un momento in cui il clima generato dalla crisi è di totale sfiducia. Credo sia indispensabile sfruttare al meglio le risorse europee messe a disposizione e che non sappiano spendere per la formazione, per i bandi e per poter investire al meglio e, sopratutto permettere alle aziende e agli imprenditori di poter credere ancora in un futuro in una terra che ha tanto da offrire”.

“Il ministro Di Maio – ha concluso –  ha parlato di concertazione e di valore della contrattazione, due temi per noi indispensabili e che, se concretizzati, spingeranno davvero al cambiamento”.

Mario Melchionna ha focalizzato la sua attenzione sulle vertenze irpine che, in questi anni, hanno messo in ginocchio la provincia.

“Non abbasseremo mai la guardia sulle difficoltà che stanno vivendo i lavoratori irpini. Sono tante le vertenze aperte come fra tutte emerge quella dell’Ipercoop. Qui la situazione è drammatica. Al momento da Coop non è arrivato nessun segnale positivo e, soprattutto risolutivo.

Dal prossimo incontro, previsto per il 18 luglio, chiediamo azioni di buon senso nel rispetto dei 138 lavoratori che da oltre due mesi sono in attesa del loro futuro. La nostra priorità è salvaguardare i livelli occupazionali e permettere la riapertura del punto vendita”.

Per quanto riguarda l’azione di salvataggio dell’ex Irisbus e la manifestazione di interesse dell’imprenditore Gruppioni: “Abbiamo appreso del possibile ingresso in trattativa di un nuovo socio, Gruppioni, ma non c’è ancora nulla di ufficiale. Per la Cisl è indispensabile rilanciare a pieno titolo quest’azienda, tutelare tutti i lavoratori e l’intero indotto, e produrre autobus italiani. Speriamo che nei prossimi giorni ci sarà un nuovo confronto al Mise che, avremo la possibilità di incontrare il nuovo socio e che Invitalia avrà una percentuale consistente in questa compagine societaria”

Presente all’incontro anche l’assessore regionale Palmeri: “La nostra attenzione sulle vertenze, circa 400 in tutta la Regione Campania, è quotidiana e costante. Gli ultimi otto anni per l’Irpinia sono stati davvero critici. Molte aziende, sopratutto quelle collegate all’enogastronomia, stanno vivendo un momento di forte difficoltà”.

Le conclusioni del seminario sono state affidate al segretario Sbarra: “Noi dobbiamo sollecitare l’apertura di un confronto con il  Ministro del Lavoro Di Maio, sul tema delle politiche passive. Siamo ancora prigionieri della recessione, da oltre dieci anni, c’è una tendenza occupazionale che va verso il miglioramento anche se  la qualità dei rapporti di lavoro sono di natura precaria”.

“Si tratta per di più di contratti a termine – ha precisato -. Abbiamo la necessità di sostenere il reddito delle persone. Con la riforma del Jobs Act si è ristretta la durata di fruibilità degli strumenti di sostegno al reddito. E’ importante agevolare le persone ad essere accompagnate verso percorsi di riqualificazione e ricollocazione con ammortizzatori sociali nuovi e diversi.

Bisogna aprire un confronto sui temi del mercato del lavoro per parlare di politiche passive, di ammortizzatori sociali, sostegno al reddito per le persone e per parlare anche delle politiche attive. Dal Jobs Act non è partito una processo di riorganizzazione dei servizi dei centri per l’impiego ed un disegno organico di sviluppo delle competenze e della formazione che, alla luce della quarta rivoluzione industriale, è indispensabile”.