Avellino – Non una variante nella pluralità delle proposte, non una sottoarea, nemmeno una corrente all’interno del partito. Più semplicemente un percorso che accomuna tutti i protagonisti verso un’unità di pensiero orientata al futuro del Pd. E sono proprio gli amministratori democratici a chiedere con forza un partito che sia in grado di rappresentare le esigenze dei territori e dare corpo ad una proposta politica che prenda le mosse proprio dalle realtà locali, “… perché il contributo di chi ci mette la faccia nella quotidianità dell’azione amministrativa risulta nullo se alle spalle non vi è la compattezza e la solidità di un grande partito”.
Il concetto, innovativo e innato, appartiene alla lista ‘Per i territori e per le nuove generazioni’ che scenderà in campo in sostegno della candidatura alla segreteria nazionale del Pd di Pier Luigi Bersani e alla regionale con Enzo Amendola.
Questa mattina a via Tagliamento, Luigi Famiglietti, Rodolfo Salzarulo, Salvatore Antonacci, Enrico Montanaro, Pellegrino Palmieri, Salvatore Petito – solo per citare alcuni dei presenti – hanno spiegato i perché della necessità della costituzione di una seconda lista collegata al Ministro ombra dell’Economia e la piattaforma di idee sulla quale si poggia.
“Ci sono persone che hanno già costruito da tempo un percorso, di sinistra, e altre che hanno cominciato a percorrerne uno nuovo, riunendo con loro un coacervo di sensibilità. Il Pd non è la casa degli ‘ex’ ma la casa unitaria dei democratici. Tutto questo oggi trova risposta nell’adesione di tanti amministratori e giovani esponenti del Pd dell’Ufita, dell’Alta Irpinia, ma anche del baianese e della parte bassa della provincia. Come già nel resto dell’Italia, essa si contrappone alla mozione Franceschini ma non è contro, perché il sentimento comune di noi amministratori è di avere un partito fortemente radicato sul territorio. Non per questo, però, si può pensare ad un Pd incentrato su un solo parlamentare e su amministratori che, a turno, siedono negli Enti”.
Compatti verso la rinascita del partito, con l’obiettivo finale di diluire le varie sensibilità, una volta terminata la fase congressuale, in una sola identità, eguale ed unitaria. Ma veramente tutti vogliono lavorare per l’unità del Pd? “Nel momento in cui – chiarisce ancora Famiglietti – ognuno condivide il progetto di Bersani, finanche lo stesso Bassolino che ha fatto riferimento alla discontinuità col passato, non vedo valide ragioni per pensare che c’è qualcuno che rema nel senso opposto alla sintesi del partito”.
“Abbiamo cercato di caratterizzare la nostra posizione come il partito dei territori, dei contenuti, che ha rilevato i bisogni della gente – ha spiegato l’>over del gruppo e sindaco di Lioni, Salzarulo – siamo il partito che ha capito che c’è una Irpinia che si va desertificando e una industria che va sgretolandosi. Non guardiamo al passato e non vogliamo un ‘Pd caserma’: noi siamo per la costruzione di un partito che risponda alle necessità dei territori, che si confronti con la gente e che dia loro risposte. Qualunque sia l’esito, continueremo la nostra battaglia e porteremo avanti, con come corrente, il nostro contributo di idee”.
Questa, quindi, la strada tracciata dai componenti della lista, con uno sguardo rivolto al passato quando la politica era seriamente impegnata nella lettura del territorio e delle realtà, ma con l’ottica di disegnare un nuovo orizzonte e di restituire un partito nuovamente ‘appetibile’, soprattutto alle generazioni che verranno, perché il Pd si metta di nuovo al servizio della società.