Avellino – Incredibile dictu, ma neanche tanto. Le primarie del centro sinistra per l’indicazione del candidato a sindaco di Avellino non si faranno. O almeno è quanto emerso dall’interpartitico della coalizione progressista riunitosi anticipatamente questa sera a porte chiuse a via Tagliamento. La sfida elettorale di domenica 14 aprile, con buona pace di tutti a questo punto, non si terrá. Resterá però valida la squadra dei partiti che avrebbero dovuto partecipare alle primarie (Pd, Pdci, Autonomia Sud, Centro Democratico e Psi). Caratterizzate sin dall’inizio da accese polemiche, tutte interne al Pd, le primarie avellinesi hanno visto nelle ultime ore le rinunce di due degli otto candidabili a sindaco.
Al netto di tutto ciò, il Pd – primo partito in cittá – dovrá puntare su una figura che in qualche maniera avrá il difficile compito di ricompattare tutte le correnti. Insistenti sarebbero le voci in questi minuti circa un possibile sondaggio intorno a Silvio Sarno, giá numero uno di Confindustria Avellino. Ma in pole c’è sempre Paolo Foti, direttore dell’Ance, che “godrebbe” dei favori di più dirigenti all’interno del Pd. Resta in sospeso la posizione della segretaria Lengua, finita nel mirino di critiche feroci da parte di alcuni dirigenti democratici; se ne riparlerá a elezioni avvenute.
Redazione Irpinia
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