“Bisogna prendere atto del successo riscosso da una aggregazione anomala”. Pur contrario al tanto clamore che si sta creando intorno al caso Fontanarosa, l’on. Angelo Giusto non risparmia note pungenti nei confronti degli attuali amministratori, ex alleati sfiduciati in passato dall’esponente diessino per una evidente e mai celata divergenza di vedute. Eppure sembra che il fragore della vittoria di De Lisa sia alquanto ‘fuori luogo’. Anche in considerazione del fatto che “… in una provincia come quella irpina quando si definiscono aggregazioni di questo tipo non c’è da sorprendersi per la vittoria finale”. Un tipo di strategia, dunque, che sembra contribuire al raggiungimento dei risultati auspicati ma a cui lo stesso Giusto non ha voluto allinearsi per semplici ragioni di coerenza. “Non ho voluto intavolare trattative con il polo – ha spiegato l’esponente di Palazzo Santa Lucia – solo per ‘togliermi lo sfizio’ contro De Mita. Purtroppo non ho riscontrato da parte sua la stessa coerenza”. Dunque nessun compromesso, i diessini fontanarosani hanno intrapreso la battaglia da soli, forti di una sincera coerenza e consapevoli del vigore del nemico da combattere. “Se il centrosinistra evitasse le fibrillazioni e le rotture non ci sarebbe alcun problema di vittoria nelle piccole come nelle grandi realtà. E soprattutto non ci sarebbe la necessità di ricorrere ad alleanze nate da semplici contingenze e non da unanimità di vedute”. E in questa prospettiva le ragioni di Giusto sembrano rispecchiare la realtà non solo dei comuni irpini ma anche degli enti maggiori. Soprattutto di Palazzo Caracciolo catalizzatore, ‘prima facie’, di tutte le singolarità registrate nei parlamentini locali. “Quando la Margherita va alla ricerca di alleanze anomale – è la ragione di Giusto – è naturale che tutto vada a rotoli”. Poi la soluzione: “A questo punto sarebbe necessario abbassare i toni e ritrovare le ragioni di questa coalizione”. Non solo: “Se prevalgono la divisione e le diversità piuttosto che un progetto politico comune, così come si sta facendo anche a livello nazionale, si rischia di aprire una storia sbagliata fatta di crisi, chiusure e spaccature. La vera soluzione sta nel rilanciare le ragioni dello stare insieme”. (di Manuela Di Pietro)
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