«Carissimo amichetto mio, tantissimi auguri di Buon Compleanno… Oggi spegni la tua seconda candelina; mi dispiace non poterti portare la torta, i dolcetti e tanti giocattoli. Questa maledetta guerra ci tiene lontani, ma ti prometto che appena posso verrò di persona, e spegneremo insieme tantissime candeline! Ti voglio sempre bene».
Pochi righi di auguri che raccontano una storia struggente, bella e straziante al contempo. Un bimbo ucraino di soli sei mesi che arriva da Kiev, nel marzo del 2022 con la sua mamma e altri profughi che fuggono dalla guerra, presso il Convento di Carpignano a Grottaminarda e resta ospite per diversi mesi dei Padri Mercedari sin da subito organizzatisi per l’accoglienza.
Lì lavora Pasquale Iannuzzo che vi si lega per sempre. L’uomo di Fontanarosa, un laico da maggio scorso insignito del titolo di Fratello Maggiore dell’Ordine della Mercede, appassionato di arte presepiale e di tradizioni, è l’autore di una bella ricostruzione in miniatura del Carro di Fontanarosa.
Tra Pasquale e il bimbo nasce subito una sintonia.
«Non dimenticherò mai il giorno in cui scesero dal pullman – ci racconta Pasquale – vidi questa mamma con il bimbo in braccio, si guardava intorno per cercare una mano, mi vide e mi passò il piccolo in braccio. Da quel momento fui rapito. Come pure non potrò dimenticare quando li accompagnai per la ripartenza, fu straziante. Il bambino si era affezionato a me ed io a lui. Quante volte l’ho tenuto impegnato e fatto giocare per fargli mangiare la pappa, ma sono tanti i momenti belli. Gli ho visto fare i tanti progressi quotidiani di quell’età. Adesso ha compiuto 2 anni e mi manca molto. So che sta bene ma resta la preoccupazione. Sono in contatto con la madre che mi ha mandato anche le foto dei rifugi sotterranei dove scappano in caso di attacco. Spero che la guerra finisca presto così loro potranno vivere più sereni ed io potrò mantenere la promessa di andare a trovarlo.
Devo molto ai Padri Mercedari, esperienze belle come questa ma anche la possibilità di stare accanto, fino al suo ultimo respiro, ad un Santo sceso in terra quale è stato Fra Pasquale Raffa».