Alto Calore, per la Lega “fallimento politico e gestionale. La terza via è il concordato”

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Renato Spiniello – “Alto Calore fallimento politico e gestionale”. Non usa mezzi termini la Lega che, in contemporanea con il vertice promosso dal Presidente della Provincia Mimmo Biancardi a Palazzo Caracciolo sul futuro dell’ente idrico, ha convocato una conferenza stampa tramite i propri riferimenti territoriali, ovvero il segretario provinciale Sabino Morano e i due vice Salvatore Vecchia e Pasqualino Santoro.

“Partiamo dal presupposto che l’acqua sia un bene prezioso e che la sua essenza come risorsa pubblica vada tutelata – esordisce il Presidente di Primavera Irpinia – allo stesso tempo, tuttavia, non possiamo non considerare la situazione di fallimento virtuale in cui versa Alto Calore. Noi siamo qui per certificare il fallimento politico di tutte le gestioni che hanno preceduto questa fase e per trovare soluzioni che tutelino l’acqua pubblica così come il personale dell’ente di Corso Europa”.

“Alto Calore registra perdite per 120 milioni di euro, il suo fallimento gestionale e politico è evidente – aggiunge il primo cittadino di Cassano Irpino, uno dei comuni simbolo rispetto la questione idrica – Noi intendiamo salvaguardare la gestione pubblica e al tempo stesso evitare che il peso gravoso dell’apertura ai privati possa ricadere sugli utenti”.

Come fare? A indicare la terza via ci pensa Pasqualino Santoro: “La nostra proposta è il concordato in continuità, in modo che la gestione passi in mano a un commissario e vengano individuate dalla magistratura le responsabilità di questa gestione fallimentare. L’acqua deve tornare a essere risorsa accessibile a tutti”.