Il bilancio 2017 conferma la drammaticità dei conti dell’Alto Calore. L’ordinaria amministrazione chiuderà in attivo, ma la massa debitoria continua a crescere. La situazione finanziaria, insieme all’informativa del presidente ai soci-sindaci, sarà al centro dell’assemblea convocata per il prossimo 26 aprile, in prima convocazione, e per il 27, a partire dalle 15, in seconda.
I debiti passano dai 127 milioni certificati l’anno scorso, agli attuali 134,4. Pesano, tra gli altri, gli interessi sulla debitoria e l’aumento dei costi dell’energia. Scende di circa un milione il costo del personale. L’azienda sconta una perdita mensile compresa tra i 600.000 e gli 800.000 euro, circa 7,2 milioni all’anno.
De Stefano chiederà di nuovo ai sindaci di procedere ad una ricapitalizzazione. Si tenterà anche di forzare la mano alla Regione Campania per un accordo di programma quadro che dia all’Irpinia ciò che le spetta per l’acqua che elargisce in particolare nel Napoletano e verso la Puglia. Resta aperta anche la strada per arrivare ad un accordo con Gesesa ed Acquedotto Pugliese per immaginare di conservare la gestione nell’ambito Irpinia-Sannio.