Montella – Nel corso dei servizi, pianificati per il contrasto del bracconaggio, numerosi sono stati i cacciatori incappati nei controlli dei Carabinieri di Montella.
In molti casi è stato accertato come gli animali, specie cani da caccia, vengano stipati nei cofani delle automobili dagli ingrati proprietari che provengono dalle province di Napoli, Salerno e Caserta ed arrivano in Alta Irpina per cacciare avvalendosi delle capacità venatorie dei propri animali costretti a subire inutili sofferenze.
Anche questo fine settimana i Carabinieri della Compagnia di Montella nel corso dei servizi lungo la fondovalle Sele hanno intercettato e fermato una autovettura all’interno della quale, nel cofano erano stipati tre cani di grossa taglia di razza setter.
I due cacciatori avevano costruito artigianalmente un’angusta gabbia idonea, per le sue dimensioni, al trasporto di un solo cane.
Proprio a causa delle ristrette dimensioni, ma anche per i materiali utilizzati per costruirla, i cani sono stati trovati in condizioni di grave sofferenza.
I tre setter, utilizzati sia per la caccia che per la ricerca dei tartufi e tutti provvisti del microchip identificativo, sono stati immediatamente liberati dalla disagevole gabbia, all’interno della quale non potevano nè muoversi né addirittura stare in piedi.
I due cacciatori sono stati denunciati in stato di libertà per maltrattamento di animali.
Nel corso degli stessi controlli, la verifica delle armi e delle munizioni in possesso dei cacciatori appena giunti in Alta Irpinia, ha permesso di intercettare un cacciatore che era in possesso di un’arma modificata: un fucile con le canne tagliate ad arte per aumentare la potenza offensiva. Tagliando la canna, infatti, si “allarga” la rosa di tiro ed è più facile colpire il bersaglio.
Anche in questo caso, accertata la grave violazione, il cacciatore è stato denunciato in stato di libertà per aver effettuato la modifica all’arma che è stata sottoposta a sequestro per la successiva confisca e distruzione.
Tutte le attività sono state condotte in stretta collaborazione con i magistrati delle tre Procure di Avellino, Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi, competenti per territorio.
Redazione Irpinia
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