Allarme castagne, La Penna (Fn): “Serve lo stato di calamità”

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Solofra – “Serve lo stato di calamità per tutelare la produzione castanicola locale”, fa sapere il responsabile per le politiche agricole di Forza Nuova, Antonio La Penna, che fa inoltre capire il bisogno della presenza del Governo per dare maggiore sostanza agli interventi di tutela sul territorio. Lo comunica attraverso una nota insieme al segretario provinciale del partito, Michele Antonio Giliberti. “Tutto è fermo in questo momento – recita la nota – nonostante un problema serio da affrontare e le solite istituzioni che latitano: Ispettorato Agrario, Ispettorato Forestale e Comunità Montana. Il problema non riguarda loro ma i poveri agricoltori dei castagneti che dopo un’annata disastrosa, come quella trascorsa a causa della siccità, si trovano a combattere da soli un nemico molto più pericoloso che può compromettere la produzione castanicola per vari decenni. La prospettiva futura è di vedere le montagne abbandonate ancora di più, un ecosistema al collasso, smottamenti di terreno e ghiaia che invaderanno la valle a causa della non regimentazione delle acque piovane. Allora in questo momento di stasi è l’ora che qualcuno prenda una decisione importante. Non ci si deve limitare alla sola segnalazione del passaggio del virus asiatico da questa a quella proprietà, ma è giunto il momento di assumere decisioni drastiche, soprattutto ed in primis, il riconoscimento dello stato di calamità naturale, obbligare gli agricoltori interessati dall’evento ad una potatura straordinaria, ovviamente sotto la direzione degli organi preposti e dietro un compenso adeguato alla probabile diminuzione della produzione”. Come responsabile di Forza Nuova per le politiche agrarie, La Penna invoca “ un sostegno concreto all’ agricoltura e alla produzione castanicola”. Propone l’intervento sui cedui castanili demaniali “con prodotti defolianti che, irrorati con elicotteri, provochino la caduta delle foglie prima ancora che la mosca compia il suo ciclo vegetativo”. Intervento da effettuare però in questo periodo visto che la galla, contenente i parassiti, si trova ancora in uno stato vegetativo amorfo “ e sostengo – si legge nella nota – che interrompendo l’ alimentazione e la crescita della foglia si impedisca anche il ciclo biologico del cinipide”. (di Dante Grimaldi)

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