Air: Strong e compagni intravedono la salvezza

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Oggi la squadra biancoverde ritorna ad allenarsi al Del Mauro per la consueta doppia seduta del martedì. Dopo la sbornia del derby, Avellino deve essere pronta a ripartire in vista dell’impegno di domenica ad Udine. Si è vinta una battaglia, ma per uscire trionfatori da questo conflitto mancano ancora 12 gare. “Il nostro girone di ritorno è cominciato meglio rispetto a quello di andata. Abbiamo già tre vittorie su cinque gare”, dichiara coach Boniciolli. Marzo è sicuramente il mese decisivo per la Scandone. Il bilancio attuale è di una vittoria e una sconfitta. Nelle altre tre gare Avellino dovrà affrontare Udine il 18, Reggio Emilia il 24, gara che verrà trasmessa da Sky ed il 29 nel turno infrasettimanale ci sarà il derby contro Scafati. Venti giorni che potranno dire tanto sul futuro dei biancoverdi. Due gare contro dirette concorrenti. Due vittorie in queste tre gare darebbero la possibilità a Curry e compagni di fare un grosso passo in avanti. Sarà importante cominciare a vincere in trasferta, anche perché gli uomini di Boniciolli delle prossime 12 partite sette le affronteranno lontano dal Del Mauro. Intanto la quinta giornata di ritorno è stata favorevole ad Avellino, che ha distaccato Reggio Emilia sconfitta tra le mura amiche dalla Lottomatica Roma. Biella è andata vicina ad espugnare Teramo. Ma l’aver distanziato una diretta concorrente, con la quale avremo lo scontro diretto a favore, è già un passo in avanti importante. La vittoria nel derby contro Napoli ha messo in evidenza, come poche volte è successo, la forza della squadra e del gruppo. Una difesa ben preparata, che ha frenato l’attacco napoletano e che non ha mollato anche quando i partenopei sono rientrati in partita nel secondo tempo. Nella propria metà campo Avellino ha vinto la gara. “Il nostro obiettivo era quello di proteggere l’aria – afferma Boniciolli – lasciando molto spazio per i tiratori”. La mossa ha premiato lo staff tecnico irpino. Napoli non ha trovato alternative al suo ‘pick and roll’. Spinelli non è stato all’altezza, non riuscendo a leggere bene la difesa avellinese, creando molto caos nell’attacco azzurro. Di questo ne ha sofferto anche Mason Rocca, che non è stato innescato dal play napoletano come di solito accade. Il 35% da due è una conseguenza della difesa irpina. Se Napoli non avesse sfoderato una prestazione super nel tiro dall’arco dei 6.25(55%) i punti di distacco sarebbero stati di più. Non è servito a Piero Bucchi un buon Ellis, che però ha giocato solo il secondo tempo. L’americano non aveva il documento di riconoscimento ed è potuto scendere in campo perché la società di via Serafino Soldi ne ha dato il consenso, attraverso una liberatoria. Un gesto di fair-play per i dirigenti irpini, ai quali vanno i complimenti di tutto l’ambiente sportivo. La Napoli di oggi non è solo meno forte di quella dello scorso anno, ma è anche meno all’altezza di Varese che ha sbancato il Del Mauro. Per Avellino oltre alla grande prestazione di Curry e Radulovic, un plauso lo merita il capitano. Danny Strong, molto spesso criticato per le sue scelte e per la sua scarsa applicazione difensiva, questa volta è stato decisivo. Grazie ai suoi canestri del secondo quarto e alla bomba da 9 metri, l’americano ha spezzato in due la partita. Bene anche la difesa su Morandais. Adesso non resta che fare un altro colpo in trasferta, con la speranza che infortuni, influenze, pubalgie non si scontrino ancora una volta con il destino della squadra biancoverde.(di Giovanni La Rosa)

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